ARIANO POLESINE - Sarebbe stato il figlio di otto anni a uccidere accidentalmente Rkia Hannaoui, la donna di Ariano Polesine trovata agonizzante in casa, colpita alla testa da un proiettile. Questa la ricostruzione degli investigatori del tragico incidente.
Il Procuratore di Rovigo: omicidio accidentale
Quello della donna marocchina è un omicidio «di natura colposa frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa». Lo fa sapere il procuratore della Repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato. «È stato accertato a seguito delle ulteriori investigazioni svolte, tra cui il ritrovamento nelle pertinenze dell'abitazione di un'arma compatibile con il proiettile rinvenuto sul cadavere della vittima e chiarimenti avuti dagli stretti familiari della vittima, che l'omicidio di H.R. è da ritenersi, allo stato, di natura colposa frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa», si legge ancora nella nota del procuratore. La Procura di Rovigo procede dunque «per accertare responsabilità colpose di terzi in ordine a quanto accaduto in dipendenza della omessa custodia dell'arma con relativi proiettili. La posizione dei familiari minori non imputabili verrà valutata dall'Ufficio requirente competente cui verranno trasmessi in copia gli atti»
Le armi nel capanno
Secondo una ricostruzione sommaria della vicenda, i bambini avrebbero scoperto le armi, che il vicino di casa, Giacomo Stella, teneva custodite all'interno di un capanno adiacente all'edificio. Trovata la pistola sarebbero entrati in casa; qui, in cucina, il piccolo avrebbe maneggiato la pistola da cui è partito improvvisamente un colpo che ha preso alla testa la madre. Disperati, i due avrebbero poi chiamato in soccorso il vicino, che era nel suo appartamento, e che a sua volta ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine e del 118. Come sia finita la pistola nel campo adiacente l'abitazione, è tutto da accertare. Con ogni probabilità potrebbe essersi trattato di un tentativo da parte dell'uomo di coprire i due bambini, raccontando agli investigatori una versione di comodo della tragedia. Giacomo Stella, infatti, agli inquirenti aveva raccontato che la donna «era morta perché ha sbattuto la testa. era andata in svenimento perché stava senza mangiare, per il Ramadan». Da capire ora anche la posizione del marito: ha tentato di coprire la responsabilità del figlio o non sapeva nulla? Attualmente i due piccoli sono con il padre, a casa di uno zio.
La pistola
Questa mattina è stata trovata la pistola: l'arma è stata rinvenuta in un terreno vicino all'abitazione dove la donna abitava, assieme al marito e ai due figli. L'autopsia svolta ieri aveva accertato la presenza di un proiettile nel cranio di Rkia. L'arma sarebbe del vicino di casa, Giacomo Stella, a cui erano già stati sequestrati i fucili da caccia che deteneva regolarmente. «È morta perché ha sbattuto la testa. È caduta perché è andata in svenimento. È caduta perché stava senza mangiare, per il Ramadan», aveva detto subito agli inquirenti Stella. Da capire ora anche la posizione del marito: ha tentato di coprire la responsabilità del figlio o non sapeva nulla?
L'esito dell'autopsia
E' escluso dall'autopsia che il colpo di pistola che ha ucciso Rkia Hannaoui sia stato esploso a distanza ravvicinata. L'elemento emerge dall'autopsia svolta ieri sul corpo della donna.
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