Sono accusati di centinaia di furti in tutta Italia: a processo i gemelli Trushi

Mercoledì 22 Maggio 2019
I gemelli Edmond e Eduard Trushi
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ROVIGO - I gemelli del furto, Edmond ed Eduard Trushi, 33 anni, i fratelli albanesi accusati di aver messo in fila centinaia di razzie, sono finiti alla sbarra anche a Rovigo. Ieri, infatti si è aperto il processo che vede i due accusati di una serie di 16 fra furti tentati e compiuti, tutti concentrati in meno di due settimane, nell’estate del 2015, messi a segno in mezzo Polesine. Il 20 giugno a Stienta ad Edmond vengono addebitati un tentato furto, fallito perché il padrone di casa si era accorto della presenza di estranei nella sua abitazione, e uno messo a segno portando via una borsa e un marsupio con ben 2.600 euro in contanti. Sempre la stessa sera, ma a Calto, all’altro fratello vengono addebitati un tentato furto, sventato dall’abbaiare del cane, e due furti messi a segno, uno dopo essere entrato con un foro sull’infisso di una finestra e rubando 500 euro, l’altro, sempre con lo stesso metodo, mettendo però le mani solo su 80 euro.   A Edmond vengono poi addebitati i due furti compiuti a Sant’Apollinare il 26 giugno, uno in appartamento, rubando gioielli e contanti e uno su un’auto, rubando 80 euro e documenti. La notte successiva, invece, a Pontecchio, altri due colpi in altrettante abitazioni, in una rubando 400 euro, oggetti in oro e un cellulare, nell’altra 600 euro. Il 29 giugno era stata poi la volta di Loreo, sempre con la tecnica nel buco dell’infisso, con due case visitate e un bottino complessivo di 100 euro e un assegno da 337 euro. Il 30 giugno ad Adria, un colpo andato in fumo ancora una volta grazie alla presenza di un cane, e uno a segno, rubando 350 euro in contanti. Il primo luglio, una spaccata a un’auto a Villadose, rubando una carta di credito, mentre il 3 luglio altri due furti in abitazione, a Polesella, con circa 450 euro complessivi asportati oltre a effetti personali, titoli e documenti. Poco giorni dopo, nel luglio di quella stessa estate, i due fratelli, residenti a Castiglione delle Stiviere, erano stati arrestati con la “Operazione gemelli”, accusati di oltre 100 furti in tutto il Centro e Nord Italia.
Oltre a 25mila euro in contanti, orologi e gioielli rubati erano stati trovati nascosti nascosti nella gabbia dei piccioni viaggiatori di cui sono appassionati. Per comunicare, però, usavano dei telefoni intestati a extracomunitari, di Gambia, Mozambico o Pakistan, che cambiavano continuamente. Per spostarsi, invece, usavano una Ford Mustang e una Mercedes Slk.
Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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