Scompare il campo di mais e arriva quello fotovoltaico: impianti su 11 ettari per 30 anni

Martedì 29 Giugno 2021 di Enrico Garbin
Scompare il campo di mais e arriva quello fotovoltaico (Foto di Samuel Faber da Pixabay)

PORTO VIRO (ROVIGO) - Sono state maggiori le difficoltà tecniche della presentazione in videoconferenza, rispetto alle obiezioni o alle richieste di chiarimento al progetto per un impianto fotovoltaico in via Po Vecchio.

Ad ascoltare i tecnici che hanno presentato il progetto per conto di Juwi Development 08 di Verona, una manciata di ospiti interessati a capire più a fondo di cosa si tratti, mentre erano assenti i rappresentanti di Regione e Comune, con questi ultimi impegnati nel concomitante consiglio comunale.


POCHI INTIMI
La presentazione al pubblico, che ha anticipato l'iter di esame del progetto per consentire la formulazione di eventuali osservazioni cui dovrà essere data una risposta argomentata prima di arrivare alle autorizzazioni, per il momento ha sollevato questioni che hanno contribuito a chiarirne un po' i contorni: i terreni sono agricoli, fino all'anno scorso coltivati a mais, ma rappresentano un relitto all'interno di un'area che le previsioni del Comune vogliono di espansione della zona produttiva; non sarà un parco agri-fotovoltaico perché si produrrà solo energia elettrica e non, come altrove, anche foraggio; la produzione elettrica sarà utilizzata per l'autoconsumo nella zona, ma questo non preclude le soluzioni di accumulo che stanno venendo avanti; infine, non ci dovrebbero essere rischi di vedere disatteso l'impegno allo smantellamento dell'impianto e al ripristino del sito, dato che l'attivazione della Paur-provvedimento autorizzatorio unico regionale, prevede espressamente il versamento delle fideiussioni necessarie allo scopo.


LE CARATTERISTICHE
Insomma, la sommaria - e disturbata- presentazione generale da parte di Leopoldo Franceschini, ha ribadito i dati già noti del progetto: i quasi 9 Mw di potenza di picco dell'impianto; i 16.362 moduli fotovoltaici che, data la natura del terreno saranno sostenuti da un palo infisso per 8 metri invece dei canonici 3; l'incremento del 2,7% della produzione di energia rinnovabile attesi; gli 11 ettari circa di terreno occupato; l'adozione di una serie di misure per minimizzare gli impatti visivi. La parte relativa ai vari tipi di impatti previsti, tenuta da Eleonora Franzo, ha permesso di capire che ogni fase è stata presa in considerazione: sicuramente la mitigazione dell'impatto visivo attraverso la realizzazione di una barriera verde esterna all'area produttiva che avrà una manutenzione annuale e resterà anche dopo la conclusione trentennale della produzione, ma anche di quelli dei sei mesi di cantiere, delle polveri e delle emissioni, dell'inquinamento acustico ed elettromagnetico, fino alla creazione di un impianto drenante e vasche di laminazione per garantire l'invarianza idraulica in presenza di un terreno che risulterà maggiormente impermeabilizzato.

Ultimo aggiornamento: 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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