​Un campo agrovoltaico alle porte del capoluogo: presentato il progetto per Boara Polesine

Venerdì 28 Ottobre 2022 di Elisa Barion
Un campo agrovoltaico alle porte del capoluogo: presentato il progetto per Boara Polesine

ROVIGO - Cacciato dalla finestra, il fotovoltaico a Boara Polesine rientra dalla porta.

Ieri pomeriggio si è tenuta, in modalità virtuale, la presentazione pubblica di Corte San Marco. Progetto agrovoltaico proposto dalla ditta badiese Agrovoltaica srl. Progetto che prevede la realizzazione di impianto fotovoltaico negli spazi di proprietà dell'azienda agricola Corte San Marco, tra l'abitato di Boara e la periferia di Rovigo. In pratica, stando ai dati illustrati durante la presentazione, l'impianto occuperà un'area di 66 ettari, dei quali 57 saranno utilizzati per il campo fotovoltaico vero e proprio.


Per i rodigini, un progetto simile non è una novità. Perché nell'aprile 2021 un progetto simile, da parte di Agrovoltaica era già stato presentato ai cittadini, sempre in streaming. Si trattava di Corte San Marco Agricoltura 5.0 Modernizzazione dell'attività agricola. Progetto Agrovoltaico al quale, però, il comitato tecnico regionale per la Valutazione d'impatto ambientale aveva dato parere non favorevole. Tutto questo è avvenuto più o meno un anno fa. Il parere del comitato Via risale al 29 settembre 2021 e il successivo decreto del direttore della Direzione valutazioni ambientali, supporto giuridico e contenzioso della Regione, risale all'11 ottobre 2021, poi pubblicato sul Bur del successivo 26 ottobre. Nel frattempo un po' di cose sono cambiate: il progetto è stato modificato, sia da un punto di vista tecnico che agronomico, nell'arco degli ultimi 12 mesi e sono cambiate le modalità di approvazione, nonché la relativa normativa per l'approvazione. Ed è arrivato il Pnrr che come hanno spiegato i responsabili del progetto in videoconferenza, «prevede degli investimenti per lo sviluppo dell'agrovoltaico, come già prevedeva il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima del 2020, e il Piano d'azione per l'energia sostenibile e il clima del 2016». E così il progetto è passato dal tavolo della Regione a quello del ministero per la Transizione ecologica e per questo è stato presentato nella sua nuova veste ai rodigini.


IL PROGETTO
Entrando nel dettaglio, il progetto prevede la realizzazione di impianto fotovoltaico della durata di 30 anni integrato con l'attività agricola di coltivazione di cereali e leguminose negli spazi liberi tra le file dei pannelli solari, spazio che misura 4,21 metri con i moduli ruotati. I punti cardine del progetto sono l'impianto fotovoltaico di circa 49 megawatt di potenza installata che stando alle stime illustrate durante la conferenza, produrrà una quantità di energia sufficiente a coprire i consumi di oltre 24mila famiglie e contribuendo al raggiungimento dell'autosufficienza energetica del comune. La produzione di energia rinnovabile da conversione fotovoltaica è abbinata a un impianto elettrochimico di accumulo di energia, per meglio seguire la domanda di energia sulla rete di Terna, mentre i pannelli solari saranno di tipo bifacciale di ultima generazione, la cui inclinazione da 15 a 35 gradi rispetto al terreno seguirà il movimento del sole. I pannelli, distribuiti in dieci sottocampi, saranno installati su strutture a inseguimento monoassiale, detti tracker, disposti secondo la direttrice nord-sud: «Questo - hanno sottolineato gli esperti - consentirà la massima produzione di energia e la minima occupazione di superficie. L'interasse tra le file di pannelli, di 5,4 metri, sarà maggiore di quello solitamente utilizzato nei progetti fotovoltaici puri, per favorire la coltivazione e la movimentazione dei mezzi agricoli».
L'attività agricola sarà garantita dall'azienda proprietaria del terreno. I pannelli avranno un'altezza minima dal suolo di 80 centimetri fino a un'altezza massima di 2,87 metri.


MITIGAZIONE
Insieme alla realizzazione dell'impianto, sono previsti degli interventi di mitigazione ambientale. «Parallelamente alla coltivazione agricola vera e propria, verrà avviata un'attività di apicoltura su una parte di terreni che verranno governati a prato mellifero e che fornirà un importante servizio ecosistemico attraverso l'impollinazione, oltre che a incrementare le biodiversità di tutta l'area. È previsto, inoltre, il potenziamento delle fasce arboree esistenti, la piantumazione di essenze arboree come pioppi neri, salici bianchi, acero riccio, tutte piante ad alto fusto, in corrispondenza dei bacini di laminazione e la creazione di nuove fasce arbustive perimetrali».
Tempo di realizzazione dell'impianto 12 mesi, mentre lo smantellamento, alla fine del ciclo di vita trentennale, è di circa quattro mesi.

Ultimo aggiornamento: 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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