Flop del festival rock: costato 10.000 euro di soldi pubblici per soli 50 spettatori

Martedì 27 Luglio 2021 di Guido Fraccon
Il concerto dei Cyborg ad Adria

ADRIA - Naufraga nell’indifferenza della comunità la prima edizione del Commune Festival.

Il progetto di marketing turistico-musicale dedicato alla musica rock, promosso da palazzo Tassoni, con l’obiettivo di rilanciare uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria e nel contempo avviare un volano economico per le attività commerciali del territorio, ha fatto registrare un flop.

Una cinquantina coloro che hanno assistito in piazza Cavour alle performance musicali di Elli De Mon e The Cyborg (200 per qualche amministratore che ha considerato le presenze di passaggio). Nonostante la qualità degli artisti, che sotto il portico del teatro comunale hanno saputo trasmettere emozioni e firmare una pagina musicale artisticamente degna di nota (e infatti nel loro settore sono assai seguiti), è mancata l’adeguata cornice di pubblico per un avvenimento, che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, doveva richiamare folto pubblico, anche dalla province limitrofe. Hanno comunque rapito i presenti i Cyborg, nascosti dietro il loro caschi da saldatori e le loro tute, con il loro blues’n’boogie alternativo e la loro carrellata di brani dagli esordi ad oggi; ed i De Mon, con i loro suoni saturi e psichedelici presi pure dalla tradizione indiana. Chi è mancato, ripetiamo, è stato il pubblico e la cosa dovrebbe spingere chi ha organizzato la kermesse musicale ad una profonda riflessione.

CONTO SALATO 

Per la cronaca la serata è costata ai contribuenti adriesi circa 9.800 euro. Se i gli artisti hanno avuto un cachet complessivo di 2.488 euro - i De Mon 488 ed i misteriosi Cyborg duemila - a far lievitare i costi sono stati i diritti d’autore (settecento euro), il service audio e luci (2.440), la sicurezza ed il protocollo anti Covid (1.525), le pulizie (quasi ottocento euro) e la pubblicità (1.464). Si devono infine aggiungere 366 euro per l’assistenza elettrica. 
Nel computo non sono compresi però i costi indiretti come l’attivazione degli uomini della Polizia Locale e del magazzino comunale. 

MOSSA SBAGLIATA 

Si è rivelata inoltre una mossa sbagliata proporre la serata in contemporanea con il gran finale del festival “Voci per la libertà” a Rosolina Mare e la sagra di Bellombra, che hanno fatto segnare il tutto esaurito. Sbagliato soprattutto “politicizzare” questo avvenimento musicale come una sorta di scontro ideologico a suon di musica.
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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