C'è anche una diciottenne in Polesine tra gli infettati dalla Febbre del Nilo

Domenica 26 Agosto 2018 di Roberta Merlin
C'è anche una diciottenne in Polesine tra gli infettati dalla Febbre del Nilo
ROVIGO - Sembra essere lievemente calato, in questi ultimi giorni, l’allarme Virus del Nilo. In Polesine i casi di contagio accertati dall’Ulss 5 sono fermi a 30. Il prossimo bollettino dell’Azienda sanitaria verrà reso noto nei primi giorni della settimana. Nel frattempo, le piogge cadute al Nordest sembrano aver dato una tregua all’infezione trasmessa dalle zanzare, anche se per aggiornare il bilancio dei contagi bisognerà attendere ancora una quindicina di giorni, dato che il virus ha un’incubazione che va da tre giorni a circa due settimane.  
GLI ULTIMI CONTAGI
Nuovi casi di West Nile, nei giorni scorsi, sono stati accertati a Corbola, dove ad essere stato infettato dal virus è stato un 70enne del posto, e un 60 enne padovano di Vighizzolo, curato però dall’Ulss di Rovigo. Tra i 30 polesani in cui il virus, da giugno ad oggi, è stato riscontrato le età più colpite riguardano gli ultrasettantenni. Non mancano però i contagi di giovanissimi: ad essersi ammalata di West Nile infatti c’è anche una 35enne di Badia Polesine e una 18enne di Giacciano con Baruchella. In entrambi i casi il decorso della malattia è stato ambulatoriale e privo fortunatamente di complicazioni. Tra i contagiati ci sarebbero però anche decine di casi non segnalati all’Ulss 5: il virus del Nilo infatti si presenta con sintomi quali febbre, dolori articolari, vomito e solo raramente con chiazze rosse sul corpo. I bambini per ora, sembrano essere esclusi dal contagio, anche se non è escluso che qualche caso ci sia stato, verosimilmente classificato come un temporaneo malessere stagionale.
DISINFESTAZIONI
Nel frattempo, continua l’attività di disinfestazione degli spazi verdi di tutti i Comuni polesani nel tentativo di annientare possibili focolai di zanzare infette. Il virus infatti, che, ricordiamo, non si trasmette da uomo a uomo, ma ha come serbatoio gli uccelli e come veicolo le zanzare, dall’inizio dell’estate ha proliferato non solo in provincia di Rovigo, ma in tutto il Nordest, facendo in Veneto 5 morti su 105 casi confermati.
FONDI SPECIALI
L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha annunciato lo stanziamento di circa 500mila euro per la disinfestazione delle province venete. Soldi che saranno erogati ai singoli Comuni che effettueranno, già da settembre, interventi larvicidi e adulticidi in collaborazione con le Asl. «L’iniziativa della Regione è lodevole - commenta l’assessore all’Ambiente di Rovigo Andrea Bimbatti - Mi auguro questo sia il passo che faccia da capofila ad un’azione coordinata e continuativa da parte di tutti i comuni polesani, già a partire dalla prossima primavera».
Per quanto riguarda il Comune di Rovigo, una efficiente disinfestazione di tutte le aree a rischio, frazioni comprese, ha un costo che va dai 20 ai 30mila euro. Grazie all’aiuto della Regione, molti Comuni, i cui bilanci sono in crisi, potranno avviare la disinfestazione già a partire da settembre. A contribuire alla proliferazione della Febbre del Nilo che ha visto un picco di contagi proprio nel mese di agosto, le alte temperature e l’elevata percentuale di umidità presente in tutta la pianura Padana. L’ auto-prevenzione, attraverso l’utilizzo di repellenti, l’arma a disposizione dei cittadini, a cui l’Ulss 5 raccomoda la cura e la pulizia delle proprie aree verdi, evitando acquitrini che potrebbero trasformarsi in focolai di zanzare infette.
Ultimo aggiornamento: 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci