Una bambina ha la febbre, l'asilo nido dell'Ulss finisce sotto osservazione per timore del Covid

Domenica 2 Agosto 2020 di Marco Scarazzatti
L'interno di una classe
ROVIGO - Una bambina con una banale febbre estiva, di quelle molto probabilmente causate da uno sbalzo di temperatura dovuto al passaggio dal caldo tropicale alle temperature basse di climatizzatori e ventilatori, ha costretto la pediatra ad aprire la procedura anti Covid-19, allertando le famiglie dei bambini che hanno avuto contatti con lei, oltre alle stesse educatrici. NIDO AZIENDALE La storia riguarda una piccola di 18 mesi che frequenta l’asilo nido aziendale dell’Ulss 5 Polesana “Nuvola Blu”, gestito dalla cooperativa Il Raggio Verde di Rovigo. La bimba, trovata con la temperatura alta nella giornata di venerdì, ha spinto i genitori preoccupati a portarla dalla pediatra di fiducia, la quale ha subito fatto allertare il personale del “Nuvola Blu”. In questi casi il protocollo prevede di mettere in isolamento, oltre a mamma e papà della bambina, anche le stesse educatrici che hanno seguito la piccina e i rispettivi familiari. Il tutto in attesa dell’esito del tampone, onde scongiurare contagi diffusi. LA SCUOLA L’ex presidente, nonchè fondatrice del Raggio Verde, Stefania Ramazzina, che ancora segue da vicino le vicende dei vari asili e scuole dell’infanzia (oltre a Rovigo, ci sono le “Coccole” Stienta, “GattoNando” e “Pietro Selmi” a Polesella, “Latte e Cacao” a Villadose, “La Tana degli Orsetti” a Fratta Polesine) e altri (come “Il Nido degli Scriccioli” a Udine e il “San Giuseppe” Masi) dice di non poter rilasciare alcun tipo di dichiarazione. L’attuale presidente del Raggio Verde, Stefano De Stefani, ha sottolineato anch’egli di non poter dire nulla in merito: «Al momento l’asilo non è chiuso, non siamo davanti ad un caso di positività - osserva il responsabile della cooperativa - Se l’asilo lunedì (domani, ndr) dovesse essere chiuso, faremo tutte le valutazioni del caso, ma al momento no. Anche perché ci troviamo davanti a dei dati sensibili, quindi solitamente spetta ad altri, in questo caso all’Ulss, emettere comunicati. Noi ovviamente non abbiamo alcun interesse a farlo». Tra l’altro ci sono stati genitori di bambini impegnati in animazioni estive di paesi fuori provincia che hanno fatto eseguire tre tamponi ai figli (risultati negativi) dopo che erano stati trovati dei bambini con febbre. APPRENSIONE La notizia si è diffusa nella serata di venerdì, ossia dopo che la bambina di un anno e mezzo, iscritta nell’asilo nido del capoluogo, dopo essere stata trovata con la febbre è stata visitata dalla pediatra di fiducia della famiglia. Questa ha appunto deciso di mettere in atto il protocollo anti-Covid, che in casi come questo prevede di avvisare sia le famiglie, che le educatrici, che hanno avuto contatti con la piccola. Come prima misura da osservare c’è quella dell’isolamento di tutti i soggetti che hanno avuto stretti contatto con la bambina: se dovesse risultare positiva al tampone, verrebbe chiuso l’asilo, per precauzione e scatterebbe la “quarantena” per tutti.
Questo fatto lancia un allarme anche per quello che riguarda le scuole in generale (dalle elementari alle superiori), in vista Dell’autunno, ossia quando tanti alunni e studenti avranno febbre e malattie tipiche della stagione fredda. Il “Nuvola Blu” ha in questo momento poco più di una decina di bambini, impegnati nell’animazione estiva iniziata il 6 luglio. Il centro estivo aziendale, se tutto dovesse filare liscio, dovrebbe restare aperto fino al 28 agosto, con il progetto “Gioco al centro!”. Dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 14, il centro propone attività di gioco, letture, musica, attività motorie, laboratori manuali e creativi da svolgere all’aperto a stretto contatto con la natura. Sono stati fissati gruppi di cinque bambini, suddivisi per fasce di età, con la presenza di un educatore.
Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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