Niente ampliamento del tribunale, nell'ex carcere di Rovigo andra il "minorile"

Mercoledì 22 Luglio 2020 di Alberto Lucchin
Il tribunale di Rovigo che il Comune di Rovigo sperava di ampliare negli attigui locali dell'ex carcere
«Resta ferma l’intenzione del Ministero di portare il carcere minorile in via Verdi». Lo rivela il prefetto Maddalena De Luca, spiegando che in realtà l’emergenza Covid ha rallentato, ma non fermato il trasloco a Rovigo della casa circondariale per minorenni di Treviso, sostenendo altresì che la scelta di farlo negli spazi delle vecchie carceri in centro storico non è cambiata.
SPAZI PER IL TRIBUNALE
Questo, ovviamente, complica ulteriormente la questione dell’ampliamento del vicino Tribunale, visto che da ormai più di un anno avvocati e commercianti chiedono a gran voce che in realtà quello spazio sia utilizzato per ampliare gli spazi delle aule di giustizia ed evitarne così il trasloco fuori dal centro. Alla fine, quello che alcuni aveva definito un “incubo” per la città si sta avverando. L’istituto di rieducazione minorile arriverà in centro storico. L’estate scorsa erano stati svolti i primi rilievi sulla struttura, durante i quali i tecnici incaricati dal Ministero della Giustizia hanno controllato lo stato di salute dello stabile e svolto le ultime misurazioni.
IL PREFETTO
Lo conferma il prefetto De Luca: «Sono già avviate le prime verifiche sul campo e dovrebbero iniziare i primi affidamenti - spiega - Chiaramente c’è stato uno stop a causa della situazione emergenziale e vedremo adesso quali nuove informazioni arriveranno in merito, ma resta l’intenzione di farlo lì, nel vecchio carcere». Il progetto di realizzazione, con il dettaglio di quante celle e su quali saranno gli spazi adibiti ad ufficio al suo interno sono top secret. Nemmeno gli uffici preposti del Comune hanno accesso a questa documentazione, visto che si tratta di un edificio che segue un iter burocratico a sé stante vista la sua particolare funzione. L’unica cosa che è possibile presumere è che quell’edificio venga sostanzialmente rifatto da zero, visto lo stato in cui versava già prima della sua chiusura e la lunga storia che ha alle spalle.
SCONTRO CON IL COMUNE
La determinazione da parte del Ministero di portare a Rovigo il carcere minorile fa infuriare il sindaco Edoardo Gaffeo, che apprende con irritazione il fatto che da Roma non lo abbiano ancora interpellato su questo delicato argomento: «Non ho ricevuto alcuna comunicazione recente in merito - spiega - So che è ancora pendente addirittura un’interpellanza della senatrice di Forza Italia Roberta Toffanin, fatta il 4 marzo al Guardasigilli Alfonso Bonafede, alla quale non ha ricevuto alcuna risposta. Giusto per dire che non solo io da sindaco non ho ricevuto una risposta da parte sua, ma persino un senatore della Repubblica. Non so che informazioni abbia il prefetto, non dubito del fatto che abbia un canale privilegiato, però io sono ancora in attesa di un appuntamento al Ministero, che ancora non mi è stato dato. Nel momento in cui dovesse essere confermata questa decisione, faremo le nostre dovute riflessioni. Coinvolgeremo la città nel dibattito».
IL DIBATTITO
Il dibattito infatti non coinvolge solo il consiglio comunale ma un esercito di avvocati sul piede di guerra da mesi e di alcuni commercianti spaventati che questa cosa possa danneggiare l’indotto prodotto dal tribunale, che vorrebbero fosse ampliato proprio nel vecchio penitenziario in cui invece andranno a stare i cosiddetti “baby carcerati”. Su questo argomento l’aula di Palazzo Nodari, a febbraio, si era espressa a difesa delle toghe, ostacolando il trasloco del tribunale con una precisa mozione, chiedendo che non sia spostato dalla sua attuale collocazione in via Verdi. Questo Gaffeo lo sa e intende farlo valere nelle sedi preposte: «In questo momento una soluzione non ce l’ho, ma c’è un mandato preciso del consiglio in cui è prevista una certa direzione, non è previsto un piano B».
LE ALTERNATIVE
Di “piani B” ne sono circolati parecchi, dal trasloco al Maddalena, che il prefetto caldeggia, alla realizzazione di una nuova struttura realizzata fuori dal centro città, che spaventa per via dell’impatto che potrebbe avere sull’economia cittadina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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