Tasse mai pagate e prodotti rischiosi per la salute: sequestrati un caseificio e un quintale di formaggi

Scoperto dalla Guardia di finanza un altro evasore totale a Rovigo: prodotti non tracciati e locali inadeguati. Multa fino a 16.500 euro, sanzioni anche per i clienti

Giovedì 1 Giugno 2023 di Redazione web
I formaggi sequestrati

ROVIGO - A seguito dell’intensificazione delle attività di controllo del territorio disposte dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Rovigo, è stata individuata un’attività commerciale, che opera nel settore della produzione lattiero casearia, che dalle prime indagini ha presentato gravi irregolarità.

Nel corso degli accertamenti amministrativi, avviati in concomitanza con l’inizio di un controllo fiscale, è emerso infatti che l’azienda non ha mai presentato alcuna dichiarazione fiscale, risultando quindi l’ennesimo evasore totale della zona. Inoltre, nel corso del controllo è emerso anche che l’imprenditore, in dispregio delle normative di settore, produceva e commercializzava prodotti caseari senza alcuna autorizzazione oltre che non in regola dal punto di vista della normativa igienica.

Un quintale di formaggi pericolosi

Infatti, non solo le consegne dei prodotti, ovviamente senza alcun documento fiscale, venivano eseguite con un mezzo non idoneo e senza alcuna cura, e quindi con gran pericolo per la salubrità pubblica, ma le merci non presentavano alcuna delle indicazioni previste che ne consentissero la tracciatura nelle varie fasi della produzione e della commercializzazione. Anche il successivo controllo ai locali di produzione ha fatto emergere la loro non conformità alle norme. Al termine dei riscontri, ai quali hanno partecipato anche i funzionari del Servizio Veterinario della Ulss 5 Polesana, i finanzieri della Tenenza di Loreo, supportati da quelli della Tenenza di Adria e diretti dal Gruppo di Rovigo, hanno sottoposto a vincolo cautelare sanitario un centinaio di prodotti caseari di vario genere (ricotte, formaggi freschi etc.) per un totale di circa un quintale. Questi prodotti, ritenuti potenzialmente dannosi, su disposizione dell’Autorità Sanitaria sono stati successivamente distrutti presso una azienda autorizzata. La normativa in materia, infatti, prevede che i prodotti destinati al consumo alimentare debbano essere corredati delle informazioni sulle imprese della filiera che sono intervenute in tutte le fasi della produzione/commercializzazione. In mancanza di tali informazioni, fondamentali ai fini del tracciamento, il prodotto non può essere consumato e, quindi, deve essere destinato alla distruzione.

Fermo cautelare dei locali

Nell’occasione, inoltre, sono stati posti sotto fermo cautelare anche il locale di produzione e vendita, la cella  frigorifera e tutta l’attrezzatura necessaria alla conduzione dell’impresa. Al trasgressore sono state comminate sanzioni amministrativa fino a un massimo di 12mila euro, sanzionato con una pena pecuniaria fino a un massimo di  4.500 euro. Infine, sono stati sanzionati anche due commercianti che si rifornivano (in nero) dall’imprenditore controllato. Nei loro confronti sono scattate sanzioni fino a un massimo di  4.500 euro. 

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 21:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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