ROMA - I finanzieri del comando provinciale di Rovigo, al termine di indagini di polizia giudiziaria nei confronti di una società operante nel settore della vendita di calzature e abbigliamento, il 22 settembre hanno effettuato otto perquisizioni domiciliari nei confronti dell’amministratore di 7 unità locali ubicate tra Bologna e Rimini e al sequestro di valori tra beni e denaro contante per circa 600.000 euro.
Attraverso la meticolosa ricostruzione della contabilità dell’azienda, i finanzieri sono giunti a determinare non solo una consistente evasione di imposta pari a 600 mila euro, ma anche l’utilizzo di fatture false che consentivano l’abbattimento del reddito e quindi delle relative imposte che comunque non venivano versate. Perciò è stato denunciato l’amministratore - un cittadino di origini pakistane - per aver fatto uso di fatture false, aver omesso il versamento delle imposte dovute oltre che per il reato di autoriciclaggio. La Gdf di Rovigo, guidata dal ten. col. Sebastiano Mario Rizzo, ha inoltre richiesto al magistrato il sequestro diretto o per equivalente dei beni dell’azienda al fine di ristorare il debito verso l’Erario.
Su decreto della Procura della Repubblica rodigina ieri i finanzieri, dopo aver perquisito l’abitazione bolognese dell’imprenditore indagato e le unità locali, hanno dato corso al sequestro preventivo di denaro contante per oltre 34.173 euro, disponibilità sui conti correnti per circa 64.966 euro, 4 veicoli commerciali, un immobile commerciale ubicato in Bologna del valore di 150.000 euro, quote societarie e titoli fino alla concorrenza dell’importo indebitamente sottratto allo Stato.