Quattro anni di battaglie legali, ora l'Ulss 5 riceve l'eredità

Lunedì 29 Luglio 2019 di Francesco Campi
La cittadella sociosanitaria dell'Ulss 5
ROVIGO Un gesto generoso che fa sì che Padre Pio “trovi casa” in Polesine, a Garofolo, e che nelle casse dell’Ulss 5 entrino 367.375 euro. Non un miracolo, bensì un lascito ereditario, che risale a ormai quattro anni fa, da parte di Giulio Brusa. Con due testamenti olografi, infatti, il benefattore aveva disposto di donare tutti i suoi averi all’allora Ulss 18 di Rovigo, ora Ulss 5 Polesana, e alla Fondazione di religione e di culto Casa sollievo della sofferenza Opera di San Pio da Pietralcina.
 
L’azienda sanitaria e la fondazione di San Giovanni Rotondo sono state istituite in un asse ereditario del valore complessivo di circa 1,3 milioni di euro, formato da beni mobili, denaro liquido, polizza vita, saldo conto corrente e dossier titoli e comprendente anche un bene immobile a Canaro, in via Benvenuto Tisi 178, a Garofolo. La casa dove viveva Brusa, nato a Como nel 1927, insieme ad un appezzamento di terreno, con tanto di impianto fotovoltaico.
Un lascito importante, accettato con beneficio d’inventario nel settembre 2015, con il notaio rodigino Pietro Castellani incaricato dall’Ulss degli adempimenti necessari a perfezionare la pratica di successione. Come spesso accade nel caso dei testamenti, è arrivata l’impugnazione da parte di alcuni parenti lombardi di Giulio Brusa, discendenti di quarto grado in linea collaterale. È stata così promossa una procedura di mediazione, ma l’esito è risultato negativo. Il rischio di andare in causa e di lasciar passare molti anni prima di poter eventualmente incassare il lascito, insieme a quello che i testamenti potessero essere invalidati, hanno fatto sì che comunque si arrivasse a una transazione.
I parenti di Brusa hanno accettato di rinunciare a ogni ulteriore pretesa in cambio della metà dell’asse ereditario, 689mila euro. L’altra metà, invece, è stata equamente suddivisa fra l’Ulss 5 e l’Opera di San Pio, con quest’ultima che ha accettato di ottenere la quota in immobili. Lo scorso novembre, quindi, l’Ulss ha deciso di trasferire il proprio 50% dell’immobile di Garofolo, del valore complessivo di 260mila euro, così come stimato da una da perizia rilasciata il 18 aprile 2017, alla Fondazione Opera di San Pio di Pietralcina. Della questione è stata interessata anche la Regione, perché gli gli atti di vendita di immobili di proprietà delle aziende sanitarie regionali devono essere esplicitamente autorizzate da consiglio e giunta.
Arrivato il doppio via libera da Venezia fra maggio e giugno, il 24 luglio scorso l’Ulss ha potuto finalmente approvare «l’accordo transattivo, strumentale a disciplinare anche i molteplici e farraginosi adempimenti necessari alla divisione del patrimonio ereditario».
Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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