CORBOLA - La musica unisce e supera le differenze perché è un linguaggio universale. Ne è stato la riprova il concerto “European Choir and Orchestra (Echo) – Sounds of Europe” che si è tenuto giovedì al Palazzetto dello sport di Corbola. L’evento rientrava nel più ampio progetto Erasmus Plus grazie al quale l’organico dell’Istituto comprensivo di Ariano e Corbola si è arricchito degli allievi provenienti da Portogallo e Repubblica Ceca, mentre un contributo per via multimediale è arrivato dai colleghi della Svezia che per ragioni di sicurezza hanno deciso di non partire. 175 adolescenti hanno dato voce e anima agli strumenti che si sono fusi insieme per dimostrare che un mondo di amicizia e rispetto è possibile, passando proprio dalle nuove generazioni e dal loro modo di concepire anche l’Europa.
IL PERCORSO
A fare gli onori di casa è stato dapprima il vicepreside Danilo Lo Presti: “Cercheremo di trasformare questo luogo nel ‘Palazzetto della Musica’ fondendo voci e strumenti in un’unica voce che mandi messaggi di pace”. La parola è poi passata a Vilma Santin, referente per l’Italia del progetto che ha spiegato come l’appuntamento fosse la chiusura del percorso iniziato quattro anni fa con un primo progetto e proseguito per una seconda tranche nel 2018, ma stoppato dal Covid. Spazio poi a musica e voci di quei ragazzi che per troppo tempo a causa della pandemia sono rimasti privi di un pubblico che, seppur per lo più di famigliari, non ha lesinato gli applausi.
L’avvio è stato sulle note di “Together”(Insieme) colonna sonora del precedente progetto Erasmus, mentre la chiusura è stata con “Sounds of Europe”(Suoni di Europa) brano guida di questa edizione. Nel mezzo una carrellata di brani e video che hanno fatto conoscere i paesi partecipanti all’iniziativa: il ceco “Pramen Snu”, il portoghese “Barco Negro” e via multimediale lo svedese “En stund pa jorden”. Emozionante il pre-finale con un’interpretazione di “Imagine” di Lennon con due allieve che hanno ballato sventolando la bandiera della pace.
ESEMPIO PER I RAGAZZI
Il plauso delle amministrazioni e della dirigente Antonella Flori è andato ai docenti Sabina Baratella (arpe), Roberto Felloni (chitarre), Luca Bellan (percussioni e direzione d’orchestra), Antonella Cassetta (direzione coro) e lo stesso Lo Presti (violini) che insieme ai colleghi stranieri e non hanno dato vita a un numero unico che ha centrato nel segno. «Modifichiamo la percezione di piccolo paese con l’Europa che non è mai stata così vicina, grazie ai docenti per l’esempio che danno ai nostri ragazzi», ha detto il sindaco di Corbola, Michele Domeneghetti. «Questa esperienza evidenzia l’importanza della cultura sia per noi che per i ragazzi di essere in futuro costruttori di solidarietà e pace», ha rilevato la prima cittadina di Ariano, Luisa Beltrame.
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