Ecolab, altri 11 mesi di cassa integrazione per 36 i dipendenti di Rovigo

Domenica 12 Gennaio 2020 di Francesco Campi
La protesta dei dipendenti Ecolab sotto il municipio di Rovigo
ROVIGO -  I dipendenti dell’ex Esoform, che si appresta a diventare anche ex Ecolab, sono rimasti 36. Altri 4 se ne sono andati rispetto al numero di 40 per i quali era stata avviata, lo scorso novembre, la Cassa integrazione guadagni straordinaria, che scadeva a dicembre e che proprio venerdì è stata rinnovata. A darne l’annuncio la delegazione dei sindacalisti che hanno partecipato all’incontro: «Firmata a Roma al Ministero del Lavoro la Cigs fino al 17 novembre per gli attuali 36 dipendenti di Ecolab. Erano presenti i lavoratori Franco Veronese e Rossella Brevigliero, assistiti da Enrico Rigolin per la Femca Cisl, Federica Franceschi di Filctem Cgil e Maurizio Don per la Uiltec Uil, mentre per l’azienda erano presenti il dottor Adriano Costantini, Emilia Brunotti e l’avvocato Carlo Marinelli. Abbiamo siglato anche l’accordo che conclude la procedura di mobilità. Inserita anche la possibilità di assegno di ricollocazione, che potrà dare un interessante sgravio a chi assume un lavoratore in Cigs. Esprimiamo soddisfazione per questo ulteriore passaggio, che consente ai lavoratori di Ecolab di poter fruire della Cassa Integrazione, e restiamo fiduciosi in attesa di poter conoscere il progetto di chi si appresta ad investire in Polesine».

L’ACQUIRENTE
Proprio questo è, ora, l’aspetto più importante perché dopo che il 9 settembre, quando Ecolab ha comunicato la volontà irremovibile di chiudere il “Plant Rovigo”, con l’apertura in tempi rapidissimi della procedura di mobilità per tutti i lavoratori, era calata una cortina di cupo pessimismo. Della galassia Ecolab fa parte anche lo stabilimento di Pescantina, in provincia di Verona, attivo sempre nella produzione di disinfettanti, fagocitato con l’incorporazione del 2017 dei Laboratoires Anios, dove è già stata delocalizzata parte della produzione rodigina, mentre un’altra fetta ha preso direttamente la strada della Francia, verso lo stabilimento di Châlons-en-Champagne. Il timore era di perdere non solo una importante realtà produttiva di qualità ma soprattutto un numero alto di posti di lavoro qualificati. Per questo sono subito scattate mobilitazioni, confronti e trattative. Ed è stato “strappato” un “patto sull’acquisto”, ovvero la disponibilità della multinazionale con sede in Minnesota alla cessione del sito produttivo di viale del Lavoro che aveva rilevato nel 2011. Il “grosso” del lavoro è stato fatto in questa direzione, con una cordata di imprenditori, attivi nel settore dell’ottica che si è fatto avanti per rilevare lo stabilimento con l’idea di produrre liquido per lenti a contatto, manifestando l’ipotesi di poter riassorbire, nel giro di un anno, circa 15 persone, con interessanti prospettive di sviluppo. A breve potrebbe essere organizzato un incontro, già entro la fine del mese, fra le parti per capire quali siano i piani industriali. Proprio all’incontro romano, si spiega nella nota diramata dalle organizzazioni sindacali, è stato «ipotizzato anche un prossimo incontro con l’acquirente della ex Esoform considerata la prosecuzione delle trattative già avviate per la vendita che dovrebbe consentire, nell’immediato, il mantenimento del posto di lavoro ad una quindicina circa di lavoratori».
Ultimo aggiornamento: 09:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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