Il disperso in Russia "torna" a casa, ritrovata e riconsegnata la sua piastrina militare

Venerdì 26 Giugno 2020 di Sofia Muneratti
Il sindaco Leonardo Raito con Alprimide Zagato e la piastrina militare
POLESELLA - Un giovane polesellano disperso 77 anni fa in Russia con l’Armir ritorna simbolicamente a casa grazie al recupero della piastrina metallica di riconoscimento. Paolino Zagato, classe 1922, figlio di Attilio e di Giovanna Bolzani svolgeva il lavoro di calzolaio quando venne chiamato alle armi e spedito in Russia, aggregato all’11mo reggimento artiglieri di corpo d’armata alpino. Fu catturato a fine gennaio 1943 a Olikawaltz, durante la drammatica ritirata seguita alla seconda battaglia difensiva sul Don.

IL RITORNO
Dopo 77 anni, la piastrina metallica del soldato è giunta in Comune a Polesella grazie alla tenacia del nipote Alprimide Zagato che, giovedì 25 giugno, ha incontrato il sindaco Leonardo Raito. Entrambi visibilmente emozionati, hanno dato lettura della lettera accompagnatoria che la coordinatrice dell’Associazione Armir, il ritorno dall’oblio, Enia Accettura, aveva spedito da Taranto al sindaco di Polesella. Quella di Paolino è una storia simile a tante altre: quella di un giovane pieno di speranze partito per la guerra con rassegnato spirito di servizio.

LA STORIA
Le sue lettere, nel corso del tempo, si sono fatte via via più cupe a causa delle sofferenze della guerra, dell’assenza di cibo, del freddo terrificante degli inverni russi. La piastrina di riconoscimento, ancora in buono stato di conservazione, è stata reperita nel 2018 da alcuni ricercatori italiani a Voronezh, nella regione Voronezhskaya, e la ricostruzione dell’Associazione lascia pensare che la morte possa essere riconducibile alle terribili marce di spostamento dei prigionieri, in zone in cui si toccavano i 40 gradi sotto zero. Il sindaco Leonardo Raito ha voluto partecipare alla commozione della famiglia: «Un nostro giovane concittadino disperso quasi 80 anni fa torna simbolicamente a casa attraverso la sua piastrina di riconoscimento, che potrà essere deposta vicino ai suoi famigliari».

EMOZIONE
«È un momento commovente anche per chi, come me, rappresenta una comunità che fu profondamente colpita dal dramma della guerra, in cui perirono decine di giovani polesellani. Ringrazio di cuore il nipote Alprimide, per l’impegno che ci ha messo e per aver deciso di condividere un momento così toccante e intimo e mi prendo l’impegno di onorare Paolino in una apposita cerimonia con le associazioni combattentistiche. Ringrazio di cuore anche la presidente dell’associazione “Armir, il ritorno dall’oblio” per la sua lettera. Tenere viva la memoria di chi ha perso la vita nel più drammatico conflitto del novecento di aiuta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, ad apprezzare di più i valori della pace e della democrazia». 
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Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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