ADRIA (ROVIGO) - Dipendenti comunali sul piede di guerra. Questo l'esito dell'assemblea del personale che si è svolta giovedì a palazzo Tassoni. Subito dopo Pasqua, già martedì, i sindacati annunceranno attivazione delle procedure per la proclamazione dello stato di agitazione.
Rapporti tesi
In questi ultimi anni il rapporto tra dipendenti e amministrazione comunale ha evidenziato più di qualche problema tanto che si è assistito a una vera e propria fuga da parte di personale e dirigenti. Hanno fatto le valigie, e si sono trasferiti a palazzo Celio, i dirigenti Carlo Gennaro e Serenella Barbon, dopo oltre 20 anni alle dipendenze del Comune di Adria. La dottoressa Barbon aveva vinto il bando per l'avviso di mobilità volontaria per la copertura di un posto di dirigente dell'Area Personale e Servizi. Alla stessa selezione aveva preso parte anche un altra figura apicale di palazzo Tassoni, l'architetto Eva Caporrella De Mattia, la quale ha peraltro aveva aperto un contenzioso con l'amministrazione contestando l'illegittimità della revoca anticipata dell'incarico dirigenziale che rivestiva dal 2012, in seguito alla riorganizzazione della pianta organica approvata da una delibera di giunta dell'aprile 2020. L'architetto chiedeva al Giudice del lavoro il ripristino dell'incarico e la conservazione del valore economico. La vicenda si era conclusa, consentendo all'amministrazione comunale di mantenere in essere la riorganizzazione della pianta organica e alla dirigente era stato riconosciuto quanto previsto dal contratto dirigenziale, con compensazione delle spese legali. Secondo Caporrella, dirigente del Secondo Settore, il suo ruolo sarebbe stato ridimensionato dopo l'arrivo del nuovo dirigente Andrea Portieri. Il posto di Barbon, da dirigente del Settore Finanziario, inoltre è ancora vacante a distanza di un anno con l'attuale segretario generale Antonella Mariani che riveste il ruolo di controllore e controllato. Avevano fatto le valigie anche i segretari generali Alessandro Ballarin e Pierluigi Rossetti. Quest'ultimo addirittura era stato accusato di grave violazione dei doveri d'ufficio.
La controversia
In occasione della revoca del mandato il sindaco Omar Barbierato aveva usato parole pesanti nei suoi confronti. «Tale grave violazione dei doveri d'ufficio - aveva scritto il sindaco nel decreto sindacale di revoca - è tale da far considerare come irrimediabilmente pregiudicato il rapporto fiduciario con il segretario che avrebbe dovuto rappresentare il massimo organo di supporto giuridico amministrativo degli organi dell'amministrazione comunale, per cui non è più possibile fare affidamento sul suo supporto giuridico -amministrativo in relazione alle esigenze istituzionali e di buon andamento dell'amministrazione». Diversi inoltre i dipendenti, anche le posizioni organizzative, che hanno deciso di trasferirsi altrove, lasciando in difficoltà gli uffici, come quello elettorale, problemi segnalati al Prefetto in questi giorni dagli avversari di Barbierato per le amministrative del 14 e 15 maggio.