Conchi rompe gli accordi di Yalta ​E si rischia l'incidente diplomatico

Sabato 22 Aprile 2017 di Alda Vanzan
Conchi rompe gli accordi di Yalta E si rischia l'incidente diplomatico
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YALTA (CRIMEA ) - «Ezio Conchi, dov'è Conchi?». Venerdì mattina, ultima giornata del Forum economico di Yalta, nelle sale dell'albergone a cinque stelle affacciato sul Mar Nero sono già iniziate le sessioni di lavori sullo sviluppo economico e sulle potenzialità della Crimea, ma nella delegazione italiana e veneta c'è apprensione: Conchi, il vicesindaco di Rovigo, non vuole firmare il gemellaggio con la città di Yalta. In realtà non ha mai detto che l'avrebbe firmato, ma qua si rischia l'incidente diplomatico, tra l'altro Conchi sembra sparito, tutti gli appelli lanciati nella chat aperta su Whatsapp sono caduti nel vuoto. Conchi non risponde e lo staff del sindaco di Yalta, Andrej Rostenko, è visibilmente irritato. Stefano Valdegamberi, il consigliere regionale che in Crimea è una sorta di star per aver sfidato le sanzioni europee organizzando l'ennesima missione nella terra che de jure appartiene all'Ucraina, è dall'alba che sta cercando una soluzione. E cioè tramutare la firma del gemellaggio in un protocollo di intenti tra le città di Rovigo e Yalta che un giorno porterà, chissà, al gemellaggio vero e proprio. Solo che Conchi non si trova. O forse, temono nella hall dell'hotel Mirya, non vuole firmare neanche il protocollo. Valde il Crimeo è infuriato. Ma mai quanto la sera prima...
 
 

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