Imprese in crisi per la pandemia, boom di richieste di liquidità alle banche

Sabato 6 Febbraio 2021 di Nicola Astolfi
IMPRESE ALLA CANNA DEL GAS Sempre più richieste alle banche per andare avanti

ROVIGO La propensione delle imprese polesane a chiedere credito è aumentata del 10,5% nel 2020, per un importo medio di 43.032 euro, che è ben al di sotto della media nazionale (80.941 euro) e regionale (72.205 euro).
LE AZIENDE
Se nel valore medio dei prestiti pesa la classe dimensionale - perché oltre il 77% delle aziende polesane conta tra 1 e 9 dipendenti e solo il 3,3% ha più di 250 dipendenti -, a influenzare la dinamica delle richieste di credito sono l’inaspettabile emergenza sanitaria e la conseguente contrazione dell’economia che hanno costretto a fare i conti con nuove esigenze di liquidità.
CENTRALE RISCHI
L’ultimo aggiornamento del Barometro Crif, con il quale la Centrale rischi finanziari misura le richieste di credito nel 2020, rileva a livello nazionale un +24,5% (in Veneto +16,8%) rispetto al 2019, ed è l’aumento più alto degli ultimi 7 anni. Prima del Covid-19 l’economia mostrava incertezza più che necessità di credito. Il primo trimestre 2020 segnava in Italia un -14,7% nel numero di richieste di credito, confermando il calo registrato nel 2019, quando in Polesine l’andamento delle richieste per sostenere l’attività corrente e gli investimenti segnava un -8,2%.
BISOGNO DI LIQUIDITÀ
Il +10,5% di richieste di credito nel 2020 si mostra quindi come una necessità di liquidità o di far fronte a investimenti di breve termine, in un’annata fortemente negativa per l’economia polesana, che ha contato 258 imprese in meno (tra nuove iscrizioni e cessazioni non d’ufficio) in particolare tra le imprese artigiane e quelle a conduzione giovanile, e poi (tra il terzo trimestre 2020 e quello 2019) il -6,4% nel fatturato delle aziende manifatturiere, il -24,9% di presenze turistiche e il -38,4% di importazioni.
LA CLASSIFICA
Rovigo, per numero di richieste di credito nel 2020, è all’ultimo posto regionale insieme a Padova nella variazione in termini percentuali (+10,5%), mentre Verona guida la classifica con +27,5% e Vicenza, invece, è la provincia veneta con il valore medio più alto delle richieste di credito: 92.058 euro, oltre il doppio della media delle imprese polesane, e più degli 80.812 euro in media nel 2019. Nell’andamento dei flussi di cassa delle imprese, e quindi nella dinamica delle richieste di credito, il rallentamento del ciclo economico indotto dalla pandemia s’è innestato in un quadro di difficoltà precedenti: «Come emerge da una recente ricerca di Crif Ratings - spiega Simone Capecchi, executive director di Crif -, quasi la metà delle imprese italiane s’è trovata ad affrontare lo shock causato dalla pandemia partendo da situazioni di liquidità già delicate».
RICHIESTE DI CREDITO
Inoltre, nel 2020 «l’andamento delle richieste di credito è stato favorito anche dagli strumenti che le istituzioni nazionali hanno attivato per fronteggiare l’impatto sull’economia reale derivante dall’emergenza sanitaria e supportare la liquidità delle imprese. Tra questi, le moratorie per la sospensione del rimborso dei contratti in atto e le garanzie statali per favorire l’ottenimento di nuove linee di credito. In questa delicata fase va però sottolineato come la domanda di nuovi finanziamenti sia stata determinata più dalla necessità di far fronte a esigenze di liquidità che da progetti di investimento e sviluppo del business», conclude Capecchi.
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Ultimo aggiornamento: 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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