Crack Crediveneto, resa dei conti: venerdì a giudizio 24 ex della banca. Danno di 27 milioni per 10.000 soci e 30.000 correntisti

Martedì 28 Settembre 2021 di Francesco Campi
Crack Crediveneto, resa dei conti: venerdì a giudizio 24 ex della banca. Danno di 27 milioni per 10.000 soci e 30.000 correntisti

ROVIGO - Nel crack di Crediveneto, circa 10mila soci hanno visto andare in fumo i propri investimenti in quote sociali o obbligazioni subordinate. Di 27 milioni è il danno per la società stimato dal sostituto procuratore della Procura di Rovigo Sabrina Duò, che ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone, fra ex amministratori e vertici della banca, nonché per la responsabile della società di revisione PriceWaterHouseCoopers, per le ipotesi di reato di aggiotaggio, false comunicazioni sociali, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e falsità nelle nelle relazioni dei responsabili della revisione legale. L'udienza preliminare, di fronte al giudice del Tribunale di Rovigo Raffaele Belvederi, si terrà venerdì prossimo, il primo ottobre. Ad oltre cinque anni dal 6 maggio 2016, quando, 48 ore prima dell'assemblea dei soci a Cerea, il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha emanato il decreto di liquidazione coatta della Bcc con sede a Montagnana, nata dall'aggregazione di vari istituti bancari con storie quasi secolari della Bassa Padovana e del Veronese, che al 31 dicembre 2015 contava 10mila soci, 30mila correntisti ed un patrimonio di circa 150 milioni euro, ma che ha chiuso l'esercizio 2015 con una perdita di 81,3 milioni.

Una storia, purtroppo, come tante nel recente passato. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per gli ex presidenti Piergiorgio Agostini e Alessandro Belluzzo, l'ex presidente del comitato esecutivo Giancarlo Pasqualin, gli ex vicepresidenti Federico Furlani, Tiberio Martinelli e Tullio Pregno, l'ex dg Luca De Mattia, l'ex vicedirettore Nicola Zanirato, i componenti dei vari cda Maurizia Dosso, Piero Benassi, Federica Fortuna, Fabio Manara, Domenico Draghi, Adelino Furlani, Marcello Salandin, Francesco Rinaldo De Agostini, Renato Modenese, Alberto Ferrarini, Diego Girotto, e Emanuele Leoni, gli ex componenti dei collegi sindacali Eugenio Salvi, Gian Marco Rando e Laura Fabbri e la responsabile di PriceWaterHouseCoopers Alessandra Mingozzi.

Secondo l'accusa, sarebbero stati presentati bilanci taroccati dal 2010 al 2014, in particolare mentendo sui crediti deteriorati, così come false sarebbero state tutte le comunicazioni.

L'avvocato Matteo Moschini, legale del Gruppo Difesa Soci ex Bcc Crediveneto, attende con trepidazione l'udienza di venerdì: «Siamo soddisfatti dell'esito delle indagini e di come la Procura abbia posto sotto la sua lente d'ingrandimento la condotta di ben 24 soggetti, tra cui anche i revisori dei conti, PriceWaterHouseCoopers, che negli anni hanno sempre certificato, senza muovere alcun rilievo, come la Banca fosse in buone condizioni economico finanziarie. Abbiamo sempre evidenziato, nelle tante denunce, che il dissesto della banca ed il conseguente azzeramento del valore delle quote sociali traggano origine da numerose e macroscopiche irregolarità, non solo contabili, commesse nel corso degli anni. Ciò, del resto, emerge anche dalla Relazione di Banca d'Italia del 6 maggio 2016». 
 

Ultimo aggiornamento: 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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