Fermi 250mila euro di sostegni ai negozi per le restrizioni legate al Covid: commercianti in rivolta

Giovedì 14 Aprile 2022 di Elisa Barion
Negozi chiusi durante la pandemia

ROVIGO - L’emergenza Covid (sulla carta) è finita, ma quella economica di molte attività che hanno visto i loro affari subire un drastico tracollo, a causa di chiusure e restrizioni, no. Per questi imprenditori, un aiuto, anche se limitato, può fare la differenza. Per alcuni, però, il sostegno tanto atteso non è ancora arrivato. A evidenziare la situazione è il capogruppo della Lega in consiglio comunale Michele Aretusini, che punta il dito contro la giunta, partendo dalle cifre con cui si è chiuso il bilancio consuntivo 2021 e spiegando che in merito ai contributi Covid destinati al commercio durante l’emergenza, ci sono ancora 250mila euro che devono essere assegnati, rispetto a un totale di circa 850mila messi a bando in due diverse tranche.

L’ACCUSA

«Per favore - esordisce Aretusini - qualcuno spieghi al sindaco, visto che non ascolta noi, che se arriva a chiusura del bilancio con 12 milioni in cassa, non è stato bravo, per nulla, anzi: perché ogni euro che compone quei 12 milioni è un euro in meno speso per la città e in questo periodo difficilissimo, per aiutare i rodigini. Noi ci abbiamo provato a farglielo capire, ma evidentemente né lui né la sua giunta ci ascoltano, troppo impegnati a bearsi di utopie sulla Rovigo che verrà, mentre tante famiglie annaspano quotidianamente».
Aretusini va dritto al punto. «Relativamente al bando per il sostegno al commercio, di un anno e mezzo fa, ci sono ancora 250mila euro che debbono essere erogati agli aventi diritto. Una somma enorme, di questi tempi, che per molti potrebbe fare la differenza. È assegnata ai destinatari, ma non arriva. Una follia».

UFFICI SGUARNITI

Le cause di questo stallo, per il capogruppo, sono dovute alla carenza di personale negli uffici comunali. «L’ufficio competente - spiega - a quanto sappiamo è gravemente sotto organico, erano state promesse risorse che non sono poi arrivate. Perché, ci chiediamo, visto che non è difficile comprendere come proprio il commercio sia uno dei settori che maggiormente ha patito restrizioni ed emergenza».
Tuttavia, nonostante il ritardo, per Aretusini si può ancora cercare di recuperare. «Il danno chiaramente è fatto, si cerchi ora di limitarlo accelerando nell’erogazione delle somme ferme. E non fallendo il prossimo appuntamento. A giugno scadranno 700 concessioni per il commercio ambulante, da rinnovare. Sarà fondamentale provvedere celermente. Temiamo sarà difficile farlo, se l’ufficio continuerà a vedere una sola persona addetta».
Ricollegandosi, dunque, al consuntivo fresco di approvazione, il capogruppo della Lega conclude: «Siamo, onestamente, sconcertati. Siamo di fronte a un sindaco e una giunta che quotidianamente parlano di Pnrr, di milioni in arrivo, di grandi progetti. Purtroppo, però, queste parole si scontrano con due fatti: in primo luogo, l’incapacità di erogare anche solo 250mila euro. In secondo luogo, l’incapacità di spendere, quando i soldi ci sono. Visto che questa amministrazione, nella congiuntura peggiore degli ultimi decenni, è riuscita a non spendere per la sua città 12 milioni di euro. È gravissimo».

LA RICHIESTA

A intervenire sulle cifre del bilancio è anche il consigliere della lista Gambardella, Antonio Rossini, che chiede alla giunta di Palazzo Nodari di allargare le maglie dei criteri di accesso a contributi e agevolazioni. «Circa 6 milioni di spese vincolate di cui 1,2 milioni di contributi statali per aiuti durante l’emergenza e 6 milioni di avanzo libero, da destinare a totale discrezione - afferma - è dal 2019 che con interpellanze e interventi in prima commissione chiedo che venga alzata la soglia di esenzione dell’Irpef comunale al fine di distribuire i soldi alle famiglie bisognose, aiuti ai commercianti, tariffe agevolate e più a basso costo per i parcheggi».
Per Rossini, «aumentare l’esenzione Irpef comunale è un sistema semplice sicuro ed efficace, eviterebbe bandi, lungaggini e burocrazia comunale. Inoltre, sicuramente andrebbe a favorire chi ha un reddito certificato basso, come propongo per le famiglie con Isee inferiore a 18mila euro, avvantaggiando chi ha bisogno di sgravi fiscali. Si eviterebbe che i soldi restino imbrigliati in vincoli normativi e procedurali, evitando di avere centinaia di migliaia di euro non erogati. Stessa cosa per i commercianti: subito sgravi fiscali, niente Tosap che deve venire restituita sotto forma di contributo dal Comune, il quale deve anche prevedere un ristoro per le spese di adeguamento dei plateatici».
 

Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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