Covid, si aggravano 4 pazienti: terapia intensiva. Due vengono dal focolaio di Porto Viro

Domenica 6 Settembre 2020 di Roberta Paulon
La casa di cura di Porto Viro
ROVIGO Quattro pazienti sono stati ricoverati in Terapia intensiva all’ospedale di Trecenta con difficoltà respiratorie. Due di questi appartengono al focolaio della casa di cura di Porto Viro, che interessa 17 persone tra operatori e pazienti.

È seria la situazione della diffusione del coronavirus, con notizie che si alternano: da un lato due nuove guarigioni, dall’altro quattro pazienti gravi, sette pazienti ricoverati, 92 persone positive attualmente e sei nuovi casi positivi quasi tutti localizzati in Basso Polesine e dovuti a contatti sociali o di lavoro. Dei quattro pazienti in terapia intensiva, tre sono trattati con la terapia “semi-intensiva” cioè un supporto alla respirazione che non prevede il paziente intubato.
INDAGINE POLITICA
È la clinica di Porto Viro a destare la maggior preoccupazione, anche da parte della politica. Patrizia Bartelle, consigliere regionale uscente e candidata alla Regione per Veneto ecologia solidarietà, chiede all’Ulss 5 di aprire un’indagine con una commissione d’inchiesta per accertare eventuali lacune dei protocolli, eventuali scarsità di dispositivi di protezione oppure eventuali inadempienze nel rispetto delle prassi, a tutela di tutti gli utenti dell’ospedale di Porto Viro e perché non si ripeta un caso come quello del batterio killer nell’ospedale di Verona.
SCREENING SEMPRE FATTI
Sul focolaio della clinica privata l’Ulss fa alcune precisazioni. Rispetto alle affermazioni della Uil che i dipendenti fossero scoperti dallo screening, il direttore dell’Ulss 5 grida alla “bufala”, cioè afferma che la notizia diffusa da un sindacato non è vera. Dice Compostella: «È falso che gli operatori della casa di cura di Porto Viro fossero scoperti dai controlli. I tamponi sui dipendenti, medici infermieri e operatori sanitari vengono fatti ogni 30 giorni anche nel settore privato, così come avviene per l’ospedale pubblico. Durante la fase emergenziale erano più frequenti, comunque lo screening sul personale era stato effettuato le ultime due settimane di agosto».
NUOVI CONTAGI
Il bollettino quotidiano conferma che sono dieci pazienti e sette gli operatori positivi nella Casa di cura di Porto Viro. Per quanto riguarda le nuove positività, cinque su sei nuovi casi sono in Basso Polesine, contatti di persone positive: un uomo del 1944, una donna del 1955 e una del 1957, tutti e tre asintomatici; un uomo del 1992 con leggera sintomatologia (che ha contratto il virus in un incontro di lavoro fuori provincia) e un’anziana del 1937 ricoverata in Terapia intensiva dopo aver effettuato l’accesso al pronto soccorso. C’è infine il caso di uomo del 1975, rodigino, asintomatico.
Sono in totale 578 i residenti in Polesine con positività al Covid-19 riscontrati da inizio epidemia.
OSPEDALE SICURO
È stato condotto, inoltre, uno screening rapido su 70 operatori dell’Ulss 5 che enrano entrati in contatto con il medico specializzando che sta svolgendo attività all’ospedale di Rovigo. «Abbiamo immediatamente sottoposto a tampone rapido, test che garantisce alta affidabilità e risultati veloci, tutti i 70 operatori che potevano aver avuto contatti con il nostro medico specializzando risultato positivo. Sono risultati tutti negativi, quindi l’attività dei reparti non subirà alcuna variazione», comunica il direttore generale.
Anche i casi di isolamento aumentano, di conseguenza: a oggi si contano 473 persone poste in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva e sono stati effettuati 79.289 tamponi su 31.416 persone. Il numero complessivo dei guariti è 450, mentre quello dei positivi è 578.
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Ultimo aggiornamento: 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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