Colpo di coda del Covid, 5 morti: è il bilancio più pesante da un anno. Contagi in calo

Martedì 1 Febbraio 2022 di Francesco Campi
Il reparto di terapia intensiva di Trecenta

ROVIGO - Cinque morti in 24 ore. Un bilancio giornaliero pesantissimo, il più pesante dal gennaio dello scorso anno. A spegnersi, tutte persone che si trovavano ricoverate: due nel reparto di Malattie infettive a Rovigo, due in Area medica e semintensiva a Trecenta, e una in Terapia intensiva, sempre al San Luca. Un colpo di coda del virus, proprio mentre la crescita del contagio sta vistosamente rallentando e il numero dei polesani con positività accertata in corso scende sotto quota 10mila.
Non rallenta, invece, lo stillicidio di lutti che sta flagellando il Polesine in questi ultimi giorni, né si alleggerisce, anzi aumenta ancora, la pressione sugli ospedali. Sono saliti a 48, infatti, i decessi ascrivibili al Covid nel mese di gennaio appena concluso, ma il cui bilancio potrebbe essere ancora più pesante alla luce delle eventuali morti che si fossero registrate nelle ultime ore della giornata di ieri. Anche se, fortunatamente, è un numero lontanissimo dai 140 decessi che si erano registrati nel dicembre 2020 e nel gennaio 2021, ma si tratta comunque del quarto dato più alto, a un passo dalle 50 morti del novembre 2020, al momento il terzo mese con il dato di mortalità più elevato.
In tutto i decessi Covid in Polesine sono arrivati a 635. Lo scorso dicembre, quando la curva del contagio ha iniziato a salire vertiginosamente, alla fine il numero di morti era stato abbastanza contenuto, 27. Vero è che che in tutto il mese i contagi accertati erano stati “appena” 3.952 in 31 giorni, il dato più alto mai raggiunto. Fino a gennaio, che ha invece raggiunto vette impensabili mettendo il fila ben 22.917 contagi in 31 giorni, con una media di circa 740 positività quotidiane.

LA CURVA SCENDE

Il dato di ieri sembra confermare una riduzione della velocità di crescita, con 247 nuove positività, che fino allo scorso anno sarebbe apparso un numero spropositato, ma che alla luce di quanto ha riservato il mese appena concluso, va salutato come un dato favorevole. E soprattutto, se il tasso di positività degli ultimi sette giorni scende al 11,45%, ancora una volta, come ormai avvenuto frequentemente nell’ultima decina di giorni, il numero delle guarigioni di giornata, 609, supera di gran lunga quello delle positività: in questo modo calano a 9.814 i polesani con positività in corso e scendono, al contempo, al di sotto delle duemila unità, a 1.901, le persone che si trovano in quarantena. Quarantena che è bene ricordarlo, non scatta più per chi ha tripla dose di vaccino nel caso di contatto con un positivo.

IL QUADRO NELLE RSA

Anche il numero di casi nell’ambito della residenzialità continua a calare, in questo caso per effetto delle guarigioni accertate fra gli operatori, con i positivi che passano da 167 a 153, mentre gli ospiti restano stabili a 275. Tuttavia, a rendere ben poco rassicurante il quadro, c’è il dato ospedaliero. Nonostante i ben cinque pazienti che si sono spenti, il numero totale cresce ulteriormente. In particolare, i ricoverati veri e propri passano da 100 a 101, che al netto dei decessi significa che sono almeno sei i nuovi ingressi. In particolare, risalgono da 9 a 10 i pazienti in Terapia intensiva, da 65 a 66 quelli nell’Area medica e semintensiva del San Luca, mentre restano stabili a 13 quelli in Area medica Covid ad Adria e scendono a 12 quelli in Malattie infettive a Rovigo. Stabile a 39 il numero di degenti nei due ospedali di comunità Covid, rispettivamente 26 in quello di Trecenta e 13 in quello di Adria. Questi posti letto non vengono più sommati nel bollettino con il quale, nella massima trasparenza, l’Ulss Polesana fornisce i dati epidemiologici quotidiani, perché in effetti non si tratta di veri e propri ricoverati, essendo gli ospedali di comunità strutture intermedie con assistenza infermieristica a bassa intensità.
Per quanto riguarda i vaccini, domenica sono salite a 529.826 le dosi complessivamente somministrate, mentre le terze dosi hanno superato anche quota 140mila, pari all’81,9% della popolazione eleggibile.
 

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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