Covid, ferie imposte per "salvaguardare la salute", ma erano in smart working: la Provincia condannata

Domenica 12 Settembre 2021 di Roberta Merlin
La sede della Provincia

ROVIGO - Una sentenza del Giudice del lavoro ha riconosciuto l'illegittimità di un decreto del presidente della Provincia e degli atti conseguenti, in merito all'imposizione ai dipendenti, di alcuni giorni di ferie, durante l'emergenza pandemica del 2020. La Provincia infatti nel pieno del periodo emergenziale avrebbe imposto ai dipendenti di fruire di ulteriori 5 giorni di ferie, oltre ai giorni di ferie pregresse del 2019. Alcune lavoratori, tramite l'avvocato Carlo Barotti hanno però impugnato tali atti, ritenendo illegittima l'imposizione dei 5 giorni ferie, per violazione del contratto nazionale del lavoro delle Funzioni locali e in considerazione del fatto che non ne avevano la necessità, in quel periodo.

LA CONTESA
«Contestualmente - spiega il segretario della Fp Cgil Paolo Zanini - richiamate le normative emergenziali emanate dal Governo e gli accordi sindacali nazionali e regionali, abbiamo chiesto al presidente e al segretario della Provincia, la revoca del provvedimento e di programmare un piano ferie, come previsto dal contratto nazionale. La Provincia, attraverso alcune note del segretario, respingeva tali richieste, asserendo che i loro provvedimenti miravano alla salvaguardia della salute dei lavoratori, facendo finta di dimenticare che le lavoratrici lavoravano in smart working e quindi non effettuavano spostamenti e non correvano rischi di contagio nel luogo di lavoro. Affermava inoltre che non si trattava di imposizione delle ferie, ma di semplice programmazione ed inoltre richiamava, a più riprese, un presunto potere discrezionale assoluto e senza alcun vincolo, del datore di lavoro, di imporre le ferie senza tenere conto degli interessi del lavoratore».

NIENTE CONCILIAZIONE
Il Giudice, fallito il tentativo di conciliazione, con sentenza ha richiamato il protocollo d'intesa tra Regione Veneto, Anci, Upi (Unione Province d'Italia) e le Parti sociali, che espressamente prevede che in tutti i casi non possono essere imputate ferie forzate maturate nel corso del 2020 dai dipendenti. Ha quindi ricordato che l'Ispettorato per la Funzione pubblica ha ribadito che, in ordine alle ferie pregresse, la norma deve intendersi riferita alle ferie del 2019 non ancora fruite, dovendosi escludere il ricorso alle ferie del 2020. «Secondo il giudice - continuano i sindacati - la Provincia, in considerazione di quanto previsto dal Contratto non aveva il potere di imporre ai dipendenti di usufruire degli ulteriori 5 giorni di ferie del 2020, considerato che tali ferie, per motivate esigenze personali, possono essere fruite entro aprile dell'anno successivo. Il giudice insomma, pur non riconoscendo, con motivazioni formali, il danno economico a favore delle dipendenti, ha interamente smontato il contenuto degli atti della Provincia, mettendo in discussione, in maniera forte, il presunto potere di decidere anche in violazione delle Leggi e dei contratti, questione questa che da anni ormai, assieme ai dipendenti, continuiamo a sollevare in questo ente».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci