Covid, farmacie prese d'assalto: da settembre a ottobre raddoppiati i tamponi

Martedì 2 Novembre 2021 di Roberta Merlin
Un tampone in farmacia

ROVIGO - Quasi 26mila tamponi in un mese. Da quando è scattato l’obbligo del Green pass per i lavoratori, le farmacie del Polesine sono state prese d’assalto dai non vaccinati per l’esecuzione di test antigenici per il passaporto verde. La richiesta di esecuzione dei tamponi in provincia è quasi raddoppiata in 30 giorni, passando dai 15.362 di settembre ai 25.235 dell’ultimo mese. Le agende delle quaranta farmacie dove è possibile effettuare, previa prenotazione, lo screening, sono piene di appuntamenti fino alla fine dell’anno. C’è chi chiede pure di prenotare il tampone in vista di pranzi o cene con colleghi prenatalizi. Un lavoro enorme quello che impegna le farmacie, in particolare da quando è scattato l’obbligo del Green pass per il mondo del lavoro che in contemporanea, ha visto lo stop della gratuità dei test nei centri tamponi dell’Ulss. In assenza di vaccino, che è a carico dello Stato, per ottenere il Green pass di 48 ore, il costo per il test è di 15 euro.

POCHI POSITIVI

I tamponi in farmacia sono raddoppiati, ma non le positività. Il dato che salta all’occhio è che quasi la totalità dei lavoratori che effettuano il test nelle farmacie risultano negativi. Un esempio; negli ultimi due giorni di ottobre, nei 1.729 test eseguiti nelle farmacie polesane sono emerse solo 9 positività. «I lavoratori che effettuano il tampone in farmacia per ottenere il Green pass risultano sani nella quasi totalità - spiega la numero uno di Federfarma Rovigo, Claudia Pietropoli - le positività emerse sono davvero poche. Io stessa da quando effettuo gli screening ne ho rilevata solo una».
In genere chi ha sintomi sospetti si dirige ai centri dell’Ulss 5 con l’impegnativa del medico e in farmacia emergono casomai gli asintomatici. Dato che sembrerebbe fare emergere la presenza di meno asintomatici rispetto alla prima fase della pandemia. Anche l’iter per l’ottenimento del Green pass si è notevolmente snellito. Non è più necessario attendere in loco mezzora per il risultato: il farmacista inserisce i dati nella piattaforma che invia al paziente un Sms grazie al quale si può accedere al sito del ministero e scaricare la certificazione o in alternativa, attraverso una app. Insomma le farmacie, nelle ultime due settimane, sono diventate delle vere e proprie macchine da tamponi con all’attivo centinaia di test settimanali.

VACCINAZIONI

Meno intensa, ma continua, l’attività relativa alla vaccinazione anti Covid che vede la somministrazione in farmacia anche della terza dose per gli ultra 60enni. «In molti, fuori dalle fasce per ora indicate, ci stanno chiedendo la possibilità di ricevere la terza dose - racconta Pietropoli - le richieste non sono equiparabili a quelle del primo ciclo vaccinale, ma sono in aumento. La preoccupazione per l’arrivo dell’inverno e l’aumento del numero di contagi spinge anche molti giovani a informarsi per prenotare, appena possibile, l’appuntamento con la profilassi».
Da oggi, inoltre, in farmacia sono disponibili i sieri antinfluenzali. Secondo una stima di Federfarma Veneto, sono oltre 250 le farmacie pronte a partire e altre si aggiungeranno in pochi giorni. E anche qui le novità non mancano: per prima volta i cittadini potranno non solo acquistare il vaccino, ma anche ricevere la somministrazione direttamente in farmacia. Questo sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Governo, le Regioni e i rappresentanti della categoria. «Come già per il vaccino anti-Covid – spiega la presidente provinciale, nonché vice del Veneto - anche la somministrazione dell’anti-influenzale potrà essere svolta direttamente dai farmacisti che avranno completato uno specifico corso di formazione. Sarà fatta su prenotazione, in locali dedicati, interni alla farmacia o adiacenti a essa, nel rispetto della privacy».
 

Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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