Mirko Santin, cuoco rodigino con famiglia a Taipei: «Qui il virus è stato bloccato subito»

Sabato 10 Aprile 2021 di Marco Scarazzatti
CUOCO RODIGINO Mirko Santin lavora e ha famiglia a Taipei dove il virus è solo un ricordo
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ROVIGO - Vivere a un’ora e mezza di distanza da Wuhan dove è scoppiata la pandemia mondiale, non è certo da considerarsi una fortuna. Ma adesso che là il problema sembra essere risolto, si può anche raccontare com e sia la vita in Estremo Oriente. Mirko Santin, 44enne nato a Rovigo e cresciuto a Gavello, ha voluto raccontare la sua esperienza. «Io vivo a Taipei, capitale dello stato cinese di Taiwan. Da gennaio 2020 ad oggi, si sono registrati 10 morti e 1.050 casi di positività, di cui 1.000 sono completamente guariti, su una popolazione di 24 milioni di abitanti. Il Governo ha deciso di attuare due settimane di lockdown totale, solamente da fine gennaio a metà febbraio dello scorso anno. In pratica è stato prolungato il capodanno cinese, con chiusura delle scuole e di tutte le attività commerciali e industriali. Si è ripreso a vivere normalmente dagli inizi di marzo 2020, quando tutto è stato riaperto. Da noi la mascherina è obbligatoria solamente sui mezzi pubblici, dove c’è tantissimo assembramento, ma non ad esempio nei ristoranti, che sono altrettanto affollati. C’è anche un’apposita App che serve a tracciare le persone, ma è obbligatoria solo per chi viene da fuori Taiwan. È una sorta di tracciatura, che non vale però per chi vive qui».
Santin di professione è cuoco, vanta esperienze prestigiose a Londra, dove nel 2008 ha lavorato da Alison Price e alla National Gallery, che servono la famiglia reale e nel 2012 alle Olimpiadi estive.

Poi ha conosciuto Ming Chu, agente immobiliare di Taipei, trasferendosi con lei a Taiwan nel 2013. Ha avuto un figlio, Leonardo, che ha 7 anni. 

STOP DECESSI
«Dalla scorsa estate non abbiamo più avuto alcun decesso, questo anche grazie all’ottimo funzionamento del Cecc Sars, esistente dal 2003, Centro che si occupa di monitorare tutta la situazione e che permette di avere un rapporto Governo - cittadini, molto funzionale. Sono stati effettuati numerosi controlli su aerei e navi in arrivo. Ogni persona che entra da noi viene tracciata elettronicamente. Viviamo in una sorta di bolla, dato che qui i bambini giocano e si abbracciano felici. La maggior parte del flusso straniero arriva da Indonesia e Filippine. I positivi vengono messi in un hotel per due settimane e poi gli viene fatto il test, se vogliono lavorare, a spese loro. A livello di vaccinazioni siamo arrivati a quota 17-18 mila, ma solo per gli operatori sanitari. I dieci morti registrati in oltre un anno erano tutti ultra ottantenni con patologie, venuti a contatto con stranieri. Il focolaio a Taipei, città con tre milioni di abitanti, è stato subito fermato. Sono stati eseguiti meno di 50 mila tamponi. Chi viene dall’estero deve avere il tampone negativo da almeno tre giorni e poi comunque deve farsi la quarantena, nel caso avesse contratto il virus in aereo. Il Governo non sta spingendo per il vaccino, ma lo consiglia a chi è a stretto contatto con la gente. A noi vengono proposti controlli dal medico di fiducia. Finora ci sono stati 70 casi di persone che hanno avuto episodi non proprio belli, una volta ricevuta la somministrazione del vaccino».
Santin sottolinea come Taiwan non faccia parte dell’Oms in quanto la Cina non vi aderisce. «Spero entro la prossima estate di poter tornare a Rovigo da famiglia e amici» conclude il cuoco rodigino.
 

Ultimo aggiornamento: 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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