ROVIGO - Dal primo luglio
SITUAZIONE PREOCCUPANTE
«Questi dati sono fermi a un anno fa e sono forniti dal ministero dell’Interno tramite il prefetto», spiega Giuseppe Saccardin, segretario provinciale del Sunia, associazione convenzionata alla Cgil e principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica. «Le dimensioni dell’emergenza abitativa sono preoccupanti e la situazione si è aggravata ulteriormente per gli effetti della crisi pandemica», aggiunge. Per questo i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet e Uniat Veneto chiedono sia estesa l’applicazione delle proroghe e vengano individuati alloggi pubblici per l’emergenza abitativa, perché anche nel territorio regionale si rischia un dramma sociale con 2.659 provvedimenti di sfratto emessi nel 2019 e 3.777 richieste di esecuzione.
«È da tempo che ci muoviamo per condividere delle soluzioni: avevamo chiesto di incontrare il prefetto già 2-3 mesi fa, ma senza ricevere riscontro», rileva Saccardin per il Sunia Rovigo.
PRE E POST PANDEMIA
Nel capoluogo i provvedimenti di sfratto emessi per finita locazione erano stati 3 nel 2019 e 5 in provincia, da sommare ai 78 provvedimenti in città e ai 100 nel resto della provincia per morosità o altra causa. Restano congelati, invece, gli sfratti adottati durante la pandemia di coronavirus, vale a dire dopo il 28 febbraio 2020: più in dettaglio, sono sospesi fino al 30 settembre i provvedimenti di rilascio delle abitazioni principali adottati tra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020, e fino al prossimo 31 dicembre le procedure scattate sugli immobili dal 1. ottobre 2020 al 30 giugno
SENTENZE
Nel frattempo, però, succede anche che ci siano tribunali, com’è successo a Savona con un’ordinanza di inizio giugno, in cui è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale per alcuni articoli dei provvedimenti legislativi intervenuti a sospendere gli sfratti, come lo stesso Milleproroghe e il decreto Sostegni dello scorso marzo convertito nella legge 69 del 2021, nelle parti in cui “prevedono una sospensione automatica e generalizzata dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili locati e precludono al giudice ogni margine di prudente apprezzamento del caso concreto, sotto il profilo della valutazione comparativa delle condizioni economiche di conduttore e locatore e della meritevolezza dei contrapposti interessi”.
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