Dopo il covid scoppia l'emergenza casa: in arrivo 186 sfratti, i sindacati chiedono un altro stop

Domenica 4 Luglio 2021 di Nicola Astolfi
Uno striscione contro gli sfratti in centro a Rovigo

ROVIGO - Dal primo luglio è ripartita l’esecuzione degli sfratti emessi prima del 28 febbraio 2020. Presto potrebbero restare senza casa, così, 186 famiglie polesane, secondo gli ultimi dati sui provvedimenti di sfratto emessi, disponibili per il periodo pre pandemico gennaio-dicembre 2019. Tuttavia, le richieste di esecuzione presentate all’ufficiale giudiziario sono maggiori (254), dopo che in provincia di Rovigo nello stesso periodo del 2019 erano stati eseguiti 71 sfratti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario (meno 29,7 per cento rispetto al gennaio-dicembre 2018).

SITUAZIONE PREOCCUPANTE

«Questi dati sono fermi a un anno fa e sono forniti dal ministero dell’Interno tramite il prefetto», spiega Giuseppe Saccardin, segretario provinciale del Sunia, associazione convenzionata alla Cgil e principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica. «Le dimensioni dell’emergenza abitativa sono preoccupanti e la situazione si è aggravata ulteriormente per gli effetti della crisi pandemica», aggiunge. Per questo i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet e Uniat Veneto chiedono sia estesa l’applicazione delle proroghe e vengano individuati alloggi pubblici per l’emergenza abitativa, perché anche nel territorio regionale si rischia un dramma sociale con 2.659 provvedimenti di sfratto emessi nel 2019 e 3.777 richieste di esecuzione. Le organizzazioni sindacali e degli inquilini hanno ribadito alla Regione la richiesta di un incontro urgente per affrontare l’emergenza e stanno sollecitando le Prefetture a promuovere un confronto per verificare la dimensione del problema e definire protocolli condivisi per la gestione degli sfratti.
«È da tempo che ci muoviamo per condividere delle soluzioni: avevamo chiesto di incontrare il prefetto già 2-3 mesi fa, ma senza ricevere riscontro», rileva Saccardin per il Sunia Rovigo.

PRE E POST PANDEMIA

Nel capoluogo i provvedimenti di sfratto emessi per finita locazione erano stati 3 nel 2019 e 5 in provincia, da sommare ai 78 provvedimenti in città e ai 100 nel resto della provincia per morosità o altra causa. Restano congelati, invece, gli sfratti adottati durante la pandemia di coronavirus, vale a dire dopo il 28 febbraio 2020: più in dettaglio, sono sospesi fino al 30 settembre i provvedimenti di rilascio delle abitazioni principali adottati tra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020, e fino al prossimo 31 dicembre le procedure scattate sugli immobili dal 1. ottobre 2020 al 30 giugno scorso. La proroga dello stop vale di fronte alle morosità per mancato pagamento del canone di affitto entro le scadenze, quanto nei casi degli immobili pignorati, che un debitore sottoposto all’esecuzione forzata per rilascio continui comunque ad abitare assieme ai familiari.

SENTENZE

Nel frattempo, però, succede anche che ci siano tribunali, com’è successo a Savona con un’ordinanza di inizio giugno, in cui è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale per alcuni articoli dei provvedimenti legislativi intervenuti a sospendere gli sfratti, come lo stesso Milleproroghe e il decreto Sostegni dello scorso marzo convertito nella legge 69 del 2021, nelle parti in cui “prevedono una sospensione automatica e generalizzata dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili locati e precludono al giudice ogni margine di prudente apprezzamento del caso concreto, sotto il profilo della valutazione comparativa delle condizioni economiche di conduttore e locatore e della meritevolezza dei contrapposti interessi”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci