Campagna o giardino, dopo il covid è boom di richiesta di villette

Martedì 15 Febbraio 2022 di Marco Scarazzatti
Campagna o giardino, dopo il covid è boom di richiesta di villette

ROVIGO - Con la pandemia sono aumentate le vendite soprattutto delle case e con esse anche i prezzi di alcuni lotti. «Questi ultimi due anni di Covid hanno cambiato la tipologia di richieste abitative - spiega Andrea Fiocchi, presidente della Fiaip Rovigo, la federazione degli agenti immobiliari - soprattutto le giovani coppie, che prima erano interessate ad andare in appartamento, ora chiedono case con giardino, in quanto hanno visto che vivere chiusi dentro, specie se si hanno bambini, non è il massimo.

Non era mai successo prima di fine febbraio 2020 di pensare al concetto di essere segregati in casa. Anche il Bonus 110 del Governo ha invogliato molti all'acquisto, con le agevolazioni contenute. C'è stato un forte aumento della richiesta e della ricerca di case da ristrutturare. Le coppie giovani stanno


RUSTICI IN RIMONTA

Il consigliere provinciale della Fiaip, Filippo Monsurrò, sottolinea come i rustici e le case anni 70-80 siano quelli che vanno più moda, tra quelli da ristrutturare. «Ho venduto case di campagna con l'idea di ristrutturarle. Le coppie che si sono rivolte a noi vanno dai 30 ai 40 anni. Tutte sono interessate a cambiare abitazione. Le vendite sono così aumentate, ma si sono venduti prodotti a basso costo. C'è stato un aumento anche dei materiali per costruire le case. I prodotti non si sono alzati di qualità e sul parco dell'usato c'è un trend al ribasso».
Viene fatto notare, però, il caso della lottizzazione Città giardino di San Bortolo. «Le villette bifamiliari hanno avuto un aumento sul prezzo di vendita tra il 30% e il 40% , passando da 280mila a 340mila euro - affermano Fiocchi e Monsurrò - al di là di questo, i costruttori stanno chiudendo in perdita. Molto interessanti sono i dati di raffronto tra il primo e il secondo semestre del 2021: ad Albarella c'è stato un più 130% sulle vendite, ad Adria e Villadose il prezzo delle case è calato di 1,5%, Badia e Lendinara hanno confermato gli stessi prezzi, nel Basso Polesine meno 0,1%, nel Medio Polesine meno 2%, a Occhiobello meno 0,5%, a Rovigo in centro meno 1,5% e in periferia meno 1%. In generale sono state vendute 1.500 abitazioni. Manca però la cosa più richiesta, ossia gli appartamenti, legata anche alla parte commerciale-industriale, aumentata con l'arrivo di Amazon. C'è l'assenza di immobili da dare in locazione».


PROBLEMA PERMESSI

Un altro problema di non poco conto, che si registra a Rovigo, è quello inerente l'ufficio Urbanistica. «Ci vogliono 6-7 mesi per avere i permessi e così si sono perse tante compravendite. Il Comune è passato da 30 a 90 giorni per l'approvazione di determinati documenti», ma tornando al mercato, «in questo momento si è bloccato il mercato delle villette singole ed è aumentata la richiesta degli appartamenti, che sono diminuiti di numero. In dieci anni il mercato immobiliare ha perso il 30% nonostante Rovigo, dal punto di vista strategico, sia una zona appetibile, essendo a un'ora dalle principali città della zona centrale del Nord. Eppure abbiamo richieste di padovani, che non trovando alloggi nella loro città, vengono a Rovigo, così come il caso di una studentessa di Udine, costretta ogni giorno a viaggiare in treno, visto che non trova un appartamento. In questo momento la locazione rende molto. Le giovani coppie, infine, sono molto attente al risparmio energetico e alle nuove tecnologie. In Alto Polesine, infine, tanti sono diventati imprenditori del turismo, affittando camere nelle loro abitazioni a turisti, ma anche a lavoratori. Nella nostra provincia, però, non esiste l'affitto breve».
Nel frattempo c'è stato il rinnovo della sezione locale della Federazione agenti immobiliari professionali: Fiocchi è stato confermato presidente, Paolo Marzola è il vice, consiglieri sono Monsurrò, Matteo Prudenziati, Paolo Marinello, Enrico Pavanello e Mario Tosatti.

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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