Covid, trovato neonato positivo. I pediatri: «Vaccinate i bambini»

Mercoledì 15 Dicembre 2021 di Francesco Campi
Covid, trovato neonato positivo. I pediatri: «Vaccinate i bambini»
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ROVIGO

"La vaccinazione pediatrica è necessaria, c’è poco altro da dire. Anche poco fa abbiamo fatto una diagnosi di positività a un lattante di pochi mesi». A dirlo, ieri nella conferenza stampa di aggiornamento sul Covid, il primario di Pediatria Simone Rugolotto. E se il piccolo in questione, che ha avuto il responso di positività alle 12.15, è stato comunque rimandato a casa perché non aveva sintomatologia significativa, da domani si dischiuderanno anche per i bambini fra i 5 e gli 11 anni le porte della campagna vaccinale.

FIOCCANO LE PRENOTAZIONI

Da lunedì pomeriggio sono già state aperte le prenotazioni e come spiegato dal direttore generale dell’Ulss Polesana Patrizia Simionato, ieri mattina, «alle 11 i prenotati erano già 645, una prima discreta risposta. Iniziamo con 21520 posti disponibili fino al 5 gennaio, perché sono in arrivo seimila dosi e dobbiamo prevedere la copertura della prima e anche della seconda dose, che va eseguita dopo tre settimane. Abbiamo lasciato anche 480 dosi per le somministrazioni ambulatoriali per bambini con fragilità, direttamente gestiti dai pediatri di libera scelta. Per tutti i piccoli pazienti, in Polesine la platea è di 12.300 bambini fra i 5 e gli 11 anni, abbiamo comunque pensato a percorsi distinti e più adatti alle esigenze loro e dei loro genitori, con tre punti di somministrazione nei tre ospedali, al centro prelievi dell’ospedale di Rovigo, al centro trasfusionale dell’ospedale di Adria e negli ambulatori vaccinali all’ospedale di Trecenta. Le somministrazioni avverranno da parte dei pediatri di libera scelta e non posso che ringraziarli per il loro contributo, così come la nostra Pediatria per il supporto in questa importante e delicata fase».
Il direttore generale ha rimarcato come «per qualsiasi dubbio si può chiamare il nostro numero verde, attivo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20: 800938880. Sul sito dell’Ulss ci sono poi tutte le informazioni relative anche alle vaccinazioni pediatriche e tutte le presenze dei pediatri nei giorni di vaccinazione».

MILIONI DI DOSI

A cercare di dissipare eventuali diffidenze di qualche genitore, il dottor Rugolotto ha evidenziato come «la platea di bambini da vaccinare in Italia è di circa tre milioni e mezzo, più o meno quanti ne sono già stati vaccinati negli Stati Uniti senza che venissero riscontrate complicanze e problemi. È un vaccino sicuro ed efficace. Ed è importante. La vaccinazione pediatrica è necessaria perché il virus, che è sempre lo stesso e non ha cambiato abitudini come ho sentito dire, aggredisce dove riesce a trovare uno sbocco, quindi nella fetta di popolazione sprovvista di copertura vaccinale e la platea pediatrica è una di questa. È per questo che l’età media dei contagi si è ulteriormente abbassata. E al di là di quelle che possono essere le conseguenze cliniche del contagio per i bambini, bisogna valutare anche quello che comporta per loro la positività, la quarantena, i tamponi, nonché per tutte le persone del loro nucleo familiare e per i compagni di scuola e le rispettive famiglie. Abbiamo la possibilità per evitare o comunque ridurre tutto questo, dobbiamo vaccinarci tutti. Vi siete mai chiesti perché l’influenza ha cicli annuali? Perché metà della popolazione si vaccina, l’altra metà si ammala e il virus influenzale non trova così più strade di trasmissione».
A conferma di come il virus stia picchiando duro anche fra i bambini, sono sempre oltre una cinquantina, ha sottolineato Simionato, le classi che in questo momento si trovano in isolamento per uno o più casi. E c’è chi, come i bambini di una scuola elementare di Rovigo, è già al terzo giro di isolamenti per quattro casi emersi in momenti diversi. Fra i casi di positività delle ultime ore, anche quello di una mamma che ha appena partorito, mentre il neonato è risultato negativo. «La mamma era entrata in ospedale con tampone negativo dopo una precedente positività, poi sembrerebbe essersi ripositivizzata, a volte accade in casi con bassa carica virale. Infatti, fortunatamente è asintomatica. Il piccolo è negativo, ma entra in regime di monitoraggio. Il virus non si trasmette attraverso l’allattamento, ma per via aerea, per questo abbiamo informato la madre su tutte le precauzioni per evitare il rischio di trasmissione».
 

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