IL BOLLETTINO - Ieri, a metà mattina, sono finalmente arrivate le nuove forniture di vaccino Pfizer: le 2.500 dosi previste per l’ultima settimana di gennaio, più 1.050 di “recupero” per le oltre 2mila tagliate la scorsa settimana. All’appello mancano sempre 1.170 dosi rispetto a quanto era stato programmato per gennaio e questo costringe l’Ulss Polesana a rimanere ancora ferma per quanto riguarda i nuovi vaccinati, dovendo concentrare tutto sulla somministrazione delle seconde dosi a quanti hanno già ricevuto la prima.
LA FORNITURA
Intanto sono arrivate anche le prime 400 dosi per il Polesine dell’altro vaccino, quello prodotto da Moderna, con altre 300 dosi circa che ancora devono arrivare all’hub di Mestre per essere poi smistate in provincia di Rovigo.
LA SITUAZIONE
In tutto, le persone che sono state vaccinate in Polesine sono ferme da ormai una settimana a 7.481, mentre vanno avanti i richiami. Ieri ne sono stati eseguiti circa 700, 200 nelle Rsa e 500 fra gli operatori sanitari, portando ad oltre 2mila le persone che hanno completato la doppia somministrazione ottenendo quindi l’immunizzazione, 835 fra ospiti e operatori delle Rsa e 1.225 operatori sanitari.
Proprio relativamente a questi ultimi Compostella ha chiarito, a fronte della doglianza dei medici specialisti liberoprofessionisti e degli odontoiatri di non essere stati ancora chiamati per la vaccinazione, come «da parte delle aziende sanitarie del Veneto sono state seguite le indicazioni delle priorità, ovvero degli operatori sanitari a maggior esposizione al contagio e al personale e agli ospiti delle Rsa. In Polesine sono stati vaccinati tutti i medici di base e i pediatri, i medici delle Usca e della continuità assistenziale. I liberi professionisti saranno vaccinati in una fase successiva, Nell’ambito del personale non sanitario che è stato vaccinato, chiarisco che rientrano ad esempio gli autisti del 118 o il personale amministrativo dei reparti ospedalieri o anche il personale addetto pulizie negli ospedali, effettivamente classificati come non sanitari ma che hanno un’esposizione al contagio più alto rispetto a uno specialista libero professionista. Fra l’altro l’Ulss Polesana è quella che ha percentuale più bassa di personale non sanitario vaccinata (9,1%) rispetto alla media nazionale del 23,4%, ed è quella che ha la percentuale più alta di ospiti delle strutture residenziali che hanno effettuato la prima vaccinazione, il 25% rispetto a una media regionale del 17,2%».