Vaccinazione, in Polesine coperto il 24 per mille della popolazione

Mercoledì 13 Gennaio 2021 di Francesco Campi
In Polesine è record di vaccinati

ROVIGO Il Polesine si conferma terra di inoculazioni veloci, primeggiando nel Veneto che già primeggia rispetto alla media nazionale, che a sua volta sovrasta quella degli altri Paesi europei. Ieri mattina, con 6.129 persone già vaccinate, la provincia di Rovigo aveva raggiunto un tasso di copertura del 24 per mille della popolazione, rispetto al 13 veneto e al 9 nazionale, tanto che nel giro di tre giorni concluderà la prima somministrazione per tutta la “popolazione obiettivo”, ovvero ospiti e operatori delle Rsa, e personale sanitario di Ulss, strutture private accreditate e del territorio, dai medici di Medicina generale ai pediatri di libera scelta, dalle Usca alle guardie mediche, fino ai dentisti. E da domenica potrà iniziare, senza scossoni, la somministrazione della seconda dose, a distanza di 21 giorni, a chi ha già ricevuto la prima, mentre a inizio febbraio potrà prendere il via anche la fase due della campagna vaccinale, allargando il raggio d’azione alla seconda fascia della “popolazione obiettivo”, ovvero gli over 70 e 80.
VERTICE CON I SINDACI
A sottolinearlo è stato il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella, che ha però rimarcato come tutto venga deciso passo passo, anche per l’aleatorietà delle scorte vaccinali. La terza fornitura da circa 3.500 dosi è arrivata ieri mattina, mentre erano in esecuzione altre 160 vaccinazioni, per l’esattezza all’Iras di Rovigo, portando il totale a circa 6.300 dosi sulle circa settemila che erano fino a quel punto disponibili. Proprio per decidere i prossimi passi e fare il punto sulle punture, oggi si terrà una seduta virtuale della Conferenza dei sindaci. «La videoconferenza – chiarisce Compostella - serve per illustrare l’andamento della campagna vaccinale e attivare la collaborazione per l’individuazione eventuali spazi adeguati per la nuova fase di vaccinazione, con un target di 53mila persone over 70 che dobbiamo raggiungere, la metà fra i 70 e gli 80 anni, l’altra metà oltre gli 80 anni. Stiamo mettendo in moto la macchina per organizzare questa vaccinazione di portata epocale. Il problema fondamentale è la disponibilità dei vaccini, legata al fornitore: non sappiamo ancora quanti vaccini avremo a disposizione a febbraio e questo dato è estremamente importante anche per la definizione della popolazione da selezionare per la vaccinazione».
ADESIONI IN AUMENTO
Anche dal punto di vista delle adesioni, dopo un avvio zoppicante, le cose ora sembrano riallinearsi su percentuali più elevate. Delle 6.129 dosi somministrate fino a lunedì sera, 3.401, pari a circa il 55,5%, sono andate agli operatori sanitari, fra i quali il tasso di adesione è stato prossimo al 100%. L’altro 44,5% dei vaccini, .2728 dosi, è stato destinato a ospiti ed operatori delle Rsa, dalle case di riposo fino ai centri diurni per disabili. «Per quanto riguarda le Rsa - evidenzia il direttore - abbiamo vaccinato finora 1.332 ospiti con una percentuale di dissenso formalizzato, prevalentemente dai tutori, del 2%, molto bassa, e i vaccinati sono stati il 95%, perché vi è stata anche una quota di persone che in quel momento non potevano essere vaccinate perché positive o comunque negativizzate da un tempo inferiore alle tre settimane. Per quanto riguarda gli operatori, ne sono stati vaccinati 1.314: oltre ad alcuni positivi o con negativizzazione recente, c’è stato un dissenso del 10% e la percentuale di vaccinati sugli idonei è 84%, salita rispetto al 66% della prima tornata. Spero che aumenti ancora, chi non si è presentato alla prima chiamata può farlo quando torneremo per la seconda somministrazione. Le 3.500 dosi appena arrivate ci permetteranno di completare le vaccinazioni della popolazione target e da domenica 17 iniziamo con la seconda inoculazione a quelle 40 persone che il 27 di dicembre hanno dato il via alla campagna, poi via via a tutti coloro che hanno ricevuto la prima dose».
BILANCIO POSITIVO
Compostella sottolinea che «nel complesso sta andando bene anche dal punto di vista dell’efficienza: usando l’indicatore, pur grezzo, della percentuale di vaccinati sul totale della popolazione, in Polesine siamo al 24 per mille, a testimoniare come l’attività sta procedendo con efficienza. Abbiamo attivato numerose squadre vaccinali che hanno fatto un lavoro egregio sia nei tre siti vaccinali stabili degli ospedali di Trecenta, Adria e Rovigo, sia spostandosi nelle Rsa. Il limite è stato solo quello della disponibilità del vaccino, perché le dosi che abbiamo avuto le abbiamo tutte utilizzate. Rispetto alle 6.129 utilizzate, questo è un altro dato di efficienza, abbiamo dovuto smaltire, perché rovinate, solo 12 dosi, sei perché un flacone aperto è caduto. Una quota infinitesimale che ci consente di dire che questo prezioso vaccino è stato utilizzato fino all’ultima goccia».
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Ultimo aggiornamento: 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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