Undici morti ancora, in arrivo 13.650 vaccini per il Polesine

Mercoledì 30 Dicembre 2020 di Francesco Campi
Un reparto di Terapia Intensiva

ROVIGO Torna a superare quota cento il numero di nuovi contagi giornalieri, 110, ma soprattutto torna a superare il numero delle guarigioni, ieri 73, così che il numero delle persone attualmente positive risale a 2.769, mentre il numero totale dei contagiati da inizio epidemia raggiunge quota 7.370, il 3,18% dei residenti, ovvero circa uno ogni 31. Il numero però più doloroso è quello delle morti: in un solo giorno altri 11 decessi Covid, con il totale che sale a 214. Nell’ultima settimana il numero dei morti Covid è stato 41, superiore a quello registrato da fine febbraio a inizio settembre, 36. Delle 11 persone che si sono spente nelle ultime ore, uno solo era ospedalizzato, un 72enne residente in Alto Polesine che era ricoverato in Terapia intensiva al San Luca, gli altri dieci si sono spenti nelle Rsa. E nonostante il decesso di un paziente di Terapia intensiva, cresce ancora il numero di pazienti ricoverati in area critica, che sale a 19, dei quali 18 sui 20 posti letto disponibili al San Luca e uno in un’apposita area isolata a Rovigo, il numero più alto mai registrato. In tutto sono 134 i ricoverati, oltre a quelli di area intensiva, ci sono 91 pazienti in Area medica e seimintensiva Covid a Trecenta, 10 in Malattie infettive a Rovigo, 2 in Psichiatria ad Adria e 12 in Area medica Covid di Adria. Oltre ai degenti degli ospedali di comunità di Adria e Trecenta.
SEGNALI POSITIVI
«La curva del contagio in Polesine - sottolinea il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella - resta sempre alta, ma ci sono anche due aspetti incoraggianti. Il primo è che l’incidenza, il numero di nuove positività in rapporto al numero di tamponi eseguiti nell’ultima settimana è 6,62%, rimanendo tutto abbastanza stabile da una ventina di giorni attorno al 6,5% e ben al di sotto della media regionale, 11%, e nazionale, 10%. Il secondo è che dopo settimane in cui l’andamento della curva era in perenne crescita, nell’ultima settimana si è registrato un timido accenno a una riduzione e speriamo che possa essere l’inizio di un calo del contagio nel nostro territorio. Fintanto che la curva è alta, la pressione sulle nostre strutture ospedaliere rimane importante e la previsione di una riduzione significativa è solo dopo la prima decade di gennaio».
Un elemento di particolare preoccupazione è rappresentato delle case di riposo. Fra i nuovi contagi di giornata, altri 7 ospiti del Csa di Adria, con il focolaio arrivato a 71 ospiti e 11 operatori positivi, altri due ospiti dell’Iras, che conta ora 40 ospiti e 9 operatori positivi, altri due ospiti e un operatore della casa di riposo Sant’Anna di Villadose, dove risultano 13 ospiti e 6 operatori positivi, e un nuovo operatore della Casa Sacra famiglia di Fratta e uno della residenza per anziani Madonna del Vaiolo di Taglio di Po.
VACCINI
Grandi speranze vengono riposte nella campagna vaccinale, anche se il maltempo ha rallentato l’arrivo del primo blocco da tremila dosi. «Entro il 25 gennaio - spiega Compostella - arriveranno 13.650 dosi che verranno stoccate nella Farmacia ospedaliera di Rovigo. Con l’indicazione dell’Aifa sulla possibilità di recuperare una sesta dose per ogni fiala di vaccino, dovrebbero esserci circa 2.600 dosi in più, che vogliono dire altre 1.300 persone vaccinate, perché il vaccino è efficace dopo una doppia somministrazione, la seconda a distanza di 21 giorni dalla prima. Abbiamo deciso di utilizzare queste prime dosi di gennaio per completare la doppia inoculazione sui soggetti scelti, secondo le indicazioni ministeriali e regionali, sulla base della maggiore esposizione al rischio: il 24% al personale del Sistema sanitario regionale, il 6% al personale sanitario delle strutture private accreditare, il 24% al personale sanitario territoriale, medici di famiglia, pediatri e odontoiatri, e il 46% ad ospiti e operatori delle Rsa, perché sono le situazioni più fragili».
L’AUSPICIO
La vaccinazione è volontaria, «però mi attendo un’adesione più ampia possibile perché stiamo parlando di una campagna salvavita e abbiamo visto il tributo di morti che abbiamo dovuto pagare al Covid, oltre alle sofferenze personali e sul piano socioeconomico. La mia piena solidarietà va agli operatori che sono stati protagonisti della storica giornata inaugurale e che sui social sono stati oggetto di offese e commenti vergognosi e inaccettabili».
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Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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