Covid 19, altro decesso. Il Polesine però resta il meno contagiato del Veneto

Mercoledì 15 Aprile 2020
Un reparto di terapia intensiva
ROVIGO - Un altro decesso da coronavirus in Polesine. Lo ha annunciato ieri il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella nel quotidiano bollettino sull'emergenza Covid-19. IL totale dei deceduti tocca ora quota 20 residenti da inizio epidemia oltre a 2 non residenti morti nelle strutture del comprensorio. L'ultimo decesso riguarda un uomo del 1936, altopolesano, ricoverato il 23 marzo, e subito trasferito a Trecenta. Il 13 aprile era entrato il terapia intensiva Covid per l’aggravamento delle condizioni.

Sono 295 le positività da inizio epidemia; 25 i ricoverati in meno nell’aree non critiche e 14 i ricoverati in meno nelle Terapie Intensive.

Due i nuovi positivi: una donna del 1981, di Rovigo, medico nella provincia di Padova, è in isolamento domiciliare; un'altra donna del 1973, altopolesana venuta a contatto di un caso positivo, era già in isolamento, e ha manifestato sintomatologia ed è stata ricoverata.

Ci sono poi due infermiere della Geriatria di Rovigo, residenti in provincia di Ferrara che sono in isolamento domiciliare. 

Salgono a 33 i dipendenti dell’Ulss risultati positivi da inizio epidemia (22 infermieri, 10 oss, un fisioterapista, u1 medico). Uno dei dipendenti è già guarito.

Compostella ha sottolineato che la provincia di Rovigo ha il tasso di prevalenza più basso di tutto il Veneto, lo 0,12 % (12 persone positive ogni diecimila abitanti). Nel Nord Italia è seconda solo alla provincia di Gorizia.

Ieri è guarita un'altra persona. In totale sono 62 i guariti da quando è iniziata l'emergenza. I ricoverati sono fino a ieri 49, 40 in area Covid a Trecenta e 9 sempre a Trecenta in terapia intensiva. Sono 558 le persone in sorveglianza attiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci