Arrivano i lavoratori stagionali agricoli dall'Est e aumentano le "quarantene"

Venerdì 31 Luglio 2020 di Alberto Lucchin
Braccianti agricoli al lavoro
ROVIGO.  I lavoratori stagionali provenienti da Romania e Bulgaria e i vacanzieri di rientro dall’estero fanno schizzare in alto il numero degli isolamenti domiciliari in sorveglianza attiva. Nonostante il dato di ieri sia in lieve calo (sei persone in meno nelle ultime 24 ore), in appena tre giorni è passato da 122 a 178, con un balzo di 56 unità. Dall’azienda sanitaria locale fanno sapere che non si tratta di nuovi focolai, come si era già temuto un paio di settimane fa quando sono stati trovati positivi due coniugi bassopolesani, ma della rigorosa esecuzione del protocollo sanitario previsto per chi arriva dall’estero. Lo scorso 24 luglio, infatti, alla già lunga lista di Paesi extraeuropei per i quali è prevista una quarantena preventiva, sono stati aggiunti anche Romania e Bulgaria. Si tratta di nazioni dell’area Schengen dalle quali in estate arrivano in moltissimi nelle zone del Polesine per svolgere lavori estivi, prevalentemente nel settore agricolo.
SINTOMI LIEVI
Alcuni di questi, però, nelle scorse settimane sono entrati in Italia, prima del blocco, denunciando solo successivamente di avere sintomi compatibili con quelli dell’infezione da Coronavirus, costringendo così le autorità sanitarie e metterli in isolamento insieme alle altre persone con le quali sono entrate in contatto chiudendo di fatto, in alcune parti d’Italia, di interi condomìni, onde evitare che l’eventuale contagio si propagasse.
SOTTO SORVEGLIANZA
La “black-list” dei Paesi per i quali è previsto l’isolamento sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia. Da questi Paesi è ammesso il rientro solo per cittadini italiani o residenti in Italia se cittadini dell’Unione Europea. Finora l’attività di screening del territorio polesano sta andando bene e i datori di lavoro e gli stessi lavoratori seguono senza problemi le procedure imposte a livello regionale. Sul sito dell’azienda sanitaria c’è il modulo che il datore deve compilare e inoltrare al Servizio sanitario via posta elettronica all’indirizzo “sisp.ro@aulss5.veneto.it”, dove vengono indicati i dati anagrafici del lavoratore, il Paese di provenienza, la data di ingresso e la durata della permanenza, ma soprattutto il domicilio in cui svolgerà il l’isolamento di 15 giorni.
TAMPONE IMMEDIATO
Il lavoratore straniero, al suo arrivo, deve sottoporsi ad un controllo con tampone a risposta rapida, come da comunicazione dell’Ulss. Dovesse essere negativo il responso, rimane comunque in isolamento, ma può lavorare utilizzando tutti i dispositivi di protezione necessari (mascherina, guanti, gel). Poi, per uscire definitivamente dalla sorveglianza, viene eseguito un secondo tampone di controllo. Sempre sul sito dell’azienda sanitaria sono indicati dei parametri specifici per l’isolamento: stanza sempre ben ventilata e con bagno dedicato, limitare l’utilizzo di spazi condivisi, indossare il più possibile la mascherina.
CRITERI DI ISOLAMENTO
Persino la raccolta differenziata viene sospesa: tutti i rifiuti vanno gettati nel secco non riciclabile e gli animali domestici vanno tenuti distanti se il proprietario è un soggetto infetto.
IL BOLLETTINO
Per quanto riguarda il bollettino giornaliero, come detto c’è stato un lieve calo degli isolamenti domiciliare, attestandosi a 172 persone. Nel tardo pomeriggio di ieri è emersa una nuova positività: si tratta di una giovane di 26 anni del Basso Polesine, contatto stretto di una persona positiva residente in un’altra provincia. Era già in isolamento domiciliare ed è asintomatica. Il dato degli infetti è di 13 persone (466 i positivi da inizio epidemia e 412 i guariti). Per quanto concerne i tamponi, ne sono stati eseguiti sino ad ora 60mila su 25.549 persone controllate. È bene ricordare che l’epidemia è ancora lontana dalla fine. Il virus è ancora in circolazione anche in Polesine, come dimostrano i dati. L’avviso del direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella non cambia: evitare gli assembramenti e tenere alta la guardia, usare sempre le mascherine nei luoghi chiusi, anche in quelli all’aperto qualora non sia possibile rispettare le distanze di sicurezza.
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Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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