Condoglianze del circolo Pd per lo storico militante, ma il morto era un quasi omonimo

Martedì 13 Aprile 2021 di Franco Pavan
La sede del Pd a Pontecchio Polesine: il partito aveva fatto le condoglianze a Giovanni Ferrari che è ancora vivo
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PONTECCHIO POLESINE - Un ricordo che allunga la vita. Mettiamola così, parafrasando l’antico detto che derubrica a “incidente” beneaugurante l’erroneo annuncio di una dipartita di là da venire spesso accompagnata dal classico corollario di cordoglio inutilizzabile. Non è la prima volta che capita e chissà quante altre volte capiterà. Purtroppo o per fortuna, i tempi cambiano e nella febbre digitale regalataci dai social web, ogni notizia, annuncio, diceria, rumor e perfino boutade si amplifica, si dilata, esplode e si moltiplica alla velocità di un click. Ancor peggio in quest’anno maledetto dal virus che squilibra ogni senso della misura e della ponderazione. E a poco servono le marce indietro, i post cancellati, le rettifiche. Perché la voce, una volta che è “dal sen sfuggita”, si diffonde peggio di una pandemia.
Così una figura di militante storico della politica locale come il novantenne Giovanni Ferrari, già per mezzo secolo leader del Partito comunista di Pontecchio, consigliere e assessore, fondatore della sezione Auser, voce e artefice autorevole e indiscusso della linea politica comunale del partito che ha retto a più riprese le sorti municipali dal Dopoguerra fino agli anni ‘90, finisce al centro di un caso che fa sorridere ma anche riflettere.

SCAMBIO DI PERSONA
L’ottuagenario Giovanni Ferrari è stato scambiato per il defunto 93enne Giuseppe Ferrari i cui funerali si celebreranno oggi alle 16. Fin qui un semplice caso di omonimia. Se, però, fosse rimasto relegato ai dialoghi da bar, davanti all’edicola del paese, in fila alla posta o al bancone del fornaio. Ma la modernità è infida. Difatti il circolo del Partito Democratico ha dato l’annuncio della scomparsa (errata) di Giovanni Ferrari direttamente sulla pagina Facebook “Sei di Pontecchio se...” con tanto di necrologio dettagliato sui meriti politici e umani del leader comunista che in realtà, a dispetto degli umani acciacchi della sua età peraltro invidiabile, mostra una tempra pari al suo carattere forte e volitivo.
Il dietrofront con la cancellazione del post è stato subitaneo, quasi fulmineo. Ma non abbastanza da non essere raccolto e rilanciato dai “nocchieri da tastiera” che hanno letto e purtroppo condiviso il cordoglio sempre via social, ancora prima che la famiglia di Ferrari avvisasse gli estensori dell’equivoco sul nome del defunto.
Ieri il Partito Democratico ha pubblicato sempre sul canale social del paese le scuse per il fraintendimento: “Profondamente dispiaciuti e mortificati per aver divulgato l’errata notizia della scomparsa dell’amico Giovanni Ferrari chiede, al compagno di tante battaglie e ai suoi famigliari, umilmente scusa per l’imperdonabile leggerezza. Buona e lunga vita Giovanni”. Un augurio al quale si associano tutti.
 

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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