Corbola. Energia condivisa per tagliare i costi delle bollette

Domenica 29 Gennaio 2023 di Anna Nani
L'incontro in biblioteca sulla comunità energetica

CORBOLA - C’era davvero tanta gente venerdì sera nella sala della biblioteca Rosetta Pampanini di Corbola per ascoltare Mauriel Vicentini, perito industriale esperto in gestione dell’energia che ha spiegato i vantaggi economici di una Cer, ovvero una comunità energetica.

L’incontro era promosso dall’amministrazione comunale che è intenzionata a dare vita appunto alla prima Comunità energetica del Delta. «Sono lieto dell’alta partecipazione a una serata che non è di intrattenimento, ma informativa su qualcosa che crediamo sia un’opportunità da prendere al volo per il nostro paese – ha detto il sindaco Michele Domeneghetti -. Si tratta di uno dei primi incontri per approfondire questa tematica, che come amministrazione potrebbe permetterci anche di mettere a regime quegli impianti fotovoltaici che abbiamo come quello che produce 15 Kw al cimitero, gli altri 10 Kw prodotti dal tetto della palestra, i 20 Kw nuovi della scuola e gli ulteriori 65 Kw che vorremmo arrivare a produrre con l’installazione del nuovo impianto sugli spalti del campo sportivo».


OBIETTIVO RISPARMIO
Il primo cittadino ha poi specificato: «Spero che vi resterà la curiosità di saperne di più, perché prossimamente vorrei organizzare un nuovo appuntamento per visionare una bozza di statuto per valutare le varie modalità di gestione. Ad esempio, nella nostra idea, se riuscissimo a combinare l’energia prodotta dal fotovoltaico appena installato sulla nostra scuola con la casa di riposo che potrebbe fungere da edificio energivoro si potrebbe aspirare ad avere il 100 per cento di consumo dell’energia prodotta dalla scuola, che comunque è aperta solo al mattino. Si tratta a mio avviso di una valida strategia per il futuro». 


IL FUNZIONAMENTO 
Vicentini ha quindi esposto il funzionamento delle Cer spiegando: «La novità è il concetto di energia condivisa che viene calcolata come la minore quantità tra quella immessa in rete e quella prelevata da ciascuno dei soci della comunità». Il perito ha evidenziato come la ratio di questa opportunità stia nella riduzione delle cosiddette perdite di rete che consentirebbero un notevole risparmio dato che l’energia sarebbe prodotta e consumata localmente senza essere trasformata e trasportata di volta in volta. Il tecnico ha perciò spiegato le fasi necessarie per avviare una Cer: «Si parte identificando un tetto o un’area su cui realizzare l’impianto fotovoltaico, se ne identifica la potenza, si promuove poi il bando per aderire alla comunità e si costruisce il soggetto giuridico che deve essere votato alla mutualità, si realizza l’investimento dopo di che si fa domanda di contributo al Gse (Gestore servizi energetici). Per partire basterebbero anche solo due persone e man mano gli altri potrebbero aggregarsi con la propria abitazione o la propria impresa». 

Ultimo aggiornamento: 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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