Tornano i contagi e dopo due mesi di tregua ci sono ricoveri in Malattie infettive

Giovedì 6 Agosto 2020 di Francesco Campi
La Terapia intensiva Covid all'ospedale di Trecenta
ROVIGO Altre due persone contagiate, una delle quali è stata ricoverata in Malattie infettive. Nel reparto dove già si trovava, da lunedì, il 33enne tunisino, residente a Rubano, arrivato in treno a Rovigo e poi sentitosi male, che già era risultato recalcitrante nel rimanere in ospedale al momento del ricovero, che nel pomeriggio di martedì è fuggito creando non poco allarme. Erano circa le 19 quando è stata notata la sua assenza: subito il personale dell’Ulss ha avvisato le forze dell’ordine, che in meno di un’ora sono riusciti a rintracciarlo, alla stazione, intenzionato a ripartire, in treno, verso casa. Nei suoi confronti è scattala la denuncia a piede libero, anche se resta ricoverato, in condizioni stabili, per le ipotesi di reato di epidemia colposa e mancata osservanza di un ordine legalmente dato per impedire la diffusione di una malattia infettiva. Resta da capire quali contatti ravvicinati possa aver avuto non solo nel suo primo viaggio in treno verso Rovigo e nel periodo trascorso nel centro cittadino, ma anche nella sua folle e inqualificabile fuga dall’ospedale.

LE RICERCHE
Lavoro aggiuntivo per il Servizio igiene e sanità pubblica, che ha il delicato e fondamentale compito di tracciare i contatti dei casi positivi per isolare i “soggetti a potenziale rischio” e cercare così di interrompere le catene di contagio. L’indagine epidemiologica, così si chiama la ricostruzione delle relazioni, è in corso anche per il caso del 62enne altopolesano i cui sintomi hanno portato al ricovero in malattie infettive. Non risultano al momento, infatti, contatti diretti con altri positivi noti e si sta cercando di risalire al possibile “caso indice”, ovvero la persona che ha originato il contagio, oltre a ricostruire i contatti dell’uomo per porli in isolamento precauzionale. In isolamento domiciliare si trovava già la seconda persona la cui positività è emersa ieri, una 32enne di Rovigo, che era stata precedentemente individuata come contatto stretto di un caso di positività già accertato. La donna presenta una leggera sintomatologia, tale da non rendere necessario il suo ricovero, e resterà così in isolamento domiciliare. Due casi che fanno salire a 473 il totale dei riscontri in Polesine da inizio epidemia, anche se il numero di persone attualmente positive resta fermo a 18, perché ieri si sono registrate anche due nuove guarigioni.

QUADRO PEGGIORATO
na buona notizia offuscata da quelle molto meno rassicuranti arrivate nelle stesse ore. La peggiore è che anche il Polesine è tornato a fare i conti con nuovi ricoveri, a due mesi esatti dal 4 giugno, quando erano stati dimessi gli ultimi due pazienti dell’Area Covid del San Luca. Il direttore generale dell’Ulss, Antonio Compostella, sottolinea con una vena di amarezza come «la maggior parte delle persone positive, emerse in questi ultimi giorni, hanno contratto il virus, con buona probabilità, durante momenti di socialità e di svago frequentati senza le dovute attenzioni e protezioni: invito tutti a mantenere alta la guardia e a rispettare tutte le misure di prevenzione». Si attende, intanto, l’esito dei tamponi eseguiti lunedì a un gruppo di bambini che frequentano l’animazione estiva di una frazione rodigina, subito chiusa dopo che una bambina ha avuto qualche linea di febbre, così come una seconda. In totale il numero di tamponi ha raggiunto quota 62.910, su una platea di 26.319 residenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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