Patto Coldiretti-Italia Nostra per salvare il Veneto dal consumo di suolo

Mercoledì 15 Luglio 2020
Negli ultimi 25 anni sottratto alla coltivazione il 28% di terra fertile
ROVIGO -  Coldiretti Rovigo con il suo presidnete Carlo Salvan approva la sottoscrizione del patto stretto dall'organizzazione agricola nazionale con Italia nostra per tutelare, conservare e valorizzare i beni culturali, l’ambiente, il paesaggio urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili.
“Questo protocollo arriva in un momento cruciale per il Paese – ha spiegato Salvan –. Nell'ultimo quarto di secolo è stato sottratto circa il 28% di terra fertile che ci permetterebbe di produrre più cibo italiano senza ricorrere all’approvvigionamento alimentare straniero. Un suolo dove noi agricoltori abbiamo poi saputo costruire molto altro, dove sono nati incubatori di progetti innovativi, ma anche agriturismi e altre attività che combinano l’agricoltura con l’esterno”.
Il patto ha l’obiettivo di impedire e prevenire la scomparsa dei territori rurali, costantemente esposti a nuove minacce, dal rischio idrogeologico all'inquinamento, attraverso la tutela delle colture tipiche e dell’allevamento, la valorizzazione delle specialità locali e il recupero della tradizionale economia familiare e contadina. Ma l’obiettivo è anche costruire percorsi educativi per un consumo consapevole puntando sulle produzioni derivanti dall’agricoltura biologica, il chilometro zero e le piccole produzioni, oltre che valorizzare i primati italiani in fatto di biodiversità delle colture e degli animali, con il recupero di antiche cultivar di frutta, verdura, grano e di razze tipiche. 
“Ci preoccupa la minaccia del fotovoltaico a terra - ha aggiunto Salvan -. Coldiretti Veneto stima che dei 671 ettari coperti da pannelli solari, una gran parte sia nella nostra provincia. Questo rappresenta ancora un pericolo per la conservazione del paesaggio e la tutela del territorio. Inoltre, nell'ultimo anno, sono stati sottratti all'agricoltura, nella nostra regione, 923 ettari pari a 1800 campi di calcio per vari motivi. Ribadiamo che non si possono più cedere terreni rurali per progetti che deturpano il nostro territorio”.
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci