PORTO TOLLE (ROVIGO) - Uniti nella vita e nella morte. La trentunesima e trentaduesima vittima di Covid del comune di Porto Tolle sono una coppia di coniugi: Giuliano Mancin, figura storica del mondo delle assicurazioni, e la moglie Enrica Crepaldi. La vigilia di Natale si è spenta lei, a 65 anni. Neanche 24 ore dopo è arrivata la notizia che il marito l’aveva raggiunta a 72 anni. Una notizia che ha gettato nello sconforto non soltanto la famiglia, ma tutta la comunità dell’estremo Delta dove erano molto conosciuti. Lei casalinga, lui assicuratore di lungo corso: suo era l’ufficio Zurich assicurazioni di Ca’ Tiepolo cui si rivolgevano in tanti. Residenti nella frazione di Donzella, i coniugi lasciano due figlie Anica e Annalisa, nonché l’amatissima nipotina Emma. Marito e moglie erano in attesa di ricevere la terza dose di vaccino, ma il virus è stato più forte e se li è portati via. Certo avevano delle patologie pregresse che ne hanno aggravato il quadro clinico ma niente avrebbe fatto temere il peggio. Invece, la situazione è peggiorata al punto da essere trasportati entrambi in terapia intensiva al San Luca di Trecenta, dove poi sono deceduti.
ENTRAMBI VACCINATI
«Statisticamente parlando per noi sono tra le prime vittime di Covid tra i vaccinati – racconta il sindaco Roberto Pizzoli -. Ho sentito le figlie per portare la vicinanza della nostra comunità in un momento del genere, stanno vivendo un dramma impensabile: perdere nel giro di 24 ore sia la mamma che il papà, fatico a credere a situazioni di questo tipo. Non ho parole». Il primo cittadino ricorda poi Giuliano: «Lo conoscevo molto bene per il suo lavoro dato che era anche il mio assicuratore, lo avevo visto non più di un paio di settimane fa, una persona sempre disponibile e gentile».
Da inizio pandemia Porto Tolle ha pagato un prezzo molto alto non soltanto in numero di vittime come evidenzia il primo cittadino: «Nel 2020 in questo periodo avevamo circa 150 positivi a fronte degli attuali 35, certo, rimane una situazione di allerta e confido che si risolva quanto prima per la nostra popolazione».
ALTRUISMO
A ricordare l’uomo è Angelo Stoppa, presidente della coop Adriatico: «Eravamo amici fraterni, Giuliano era una persona sempre pronta ad aiutare gli altri specie in questo periodo di pandemia dove tante persone erano in difficoltà lui era pronto a dare una mano».