Occhiobello fa causa al Ministero: «Il Tesoro ci deve 160mila euro»

Lunedì 24 Settembre 2018 di Daniele Modica
Occhiobello fa causa al Ministero: «Il Tesoro ci deve 160mila euro»
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OCCHIOBELLO - A Occhiobello il Comune ha denunciato il Ministero del Tesoro. E ha quasi 160mila buoni motivi per farlo. A tanto, per la precisione a 158.352,14 euro, ammonta la cifra che secondo l'Amministrazione sarebbe stata sottratta dallo Stato, che non sembra avere alcuna intenzione di restituire. «Con quella somma precisato il segretario comunale Angelo Medici si fanno molte cose per i cittadini: ci si paga il 40% del trasporto pubblico locale, per esempio». Una somma importante, dunque, per una cittadina di piccola o media dimensione, che proviene da quasi dieci anni di tassazione non corrisposta. «Ora, il punto è questo - prosegue il dottor Medici -: i servizi per i cittadini li abbiamo comunque mantenuti, ma con enormi sacrifici e attivando una spending review in tempi in cui ancora non se ne parlava».
 
PATTO DI STABILITÀPer capire bene l'origine della diatriba bisogna fare qualche passo indietro. La premessa è una: il Patto di Stabilità deciso alle soglie del 2000 per rientrare dentro i vincoli finanziari imposti dall'Unione Europea. Viene calata dall'alto la decisione del Governo italiano di riformulare i metodi di determinazione del valore imponibile ai fini del calcolo Ici per tutti gli immobili di categoria D (soprattutto gli immobili usati per attività industriali o agricole). Tradotto: cambiando alcuni piccoli ingranaggi, tutta la macchina si è mossa diversamente e il Comune dal 2004 ha cominciato a incassare molto meno. Insomma, in quasi dieci anni le casse comunali avrebbero dovuto incassare 485.724 euro e invece sono arrivati solo 327.372 euro. La differenza è 158.352. Ma lo Stato aveva detto Stai sereno, promettendo di far tornare la cifra da altre tassazioni. E quando in Italia si dice Stai sereno, cominci a tremare. E i soldi infatti non si sono più visti.
Lo spiega molto chiaramente ai lettori del Gazzettino l'assessore al Bilancio, Davide Diegoli: «Il cambio di metodo, deciso dallo Stato, ha generato una diminuzione del gettito Ici nel periodo 2001/2009: tale riduzione sarebbe stata totalmente compensata da trasferimenti erariali». L'assessore e il suo staff mostrano le carte, indicano le cifre. «I calcoli del Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze, ndr) per determinare il valore di tali trasferimenti - precisa Diegoli -, non hanno tenuto conto della perdita di gettito effettiva e certificata dal Comune e pertanto ci sono sempre stati erogati trasferimenti inferiori. La perdita di gettito Ici nel periodo considerato è stata di circa 487mila euro, mentre lo Stato ha trasferito al Comune soltanto 330mila euro, pertanto abbiamo subìto in questi anni una diminuzione di entrate di 158mila euro, che è appunto la somma che chiediamo al Ministero».
DIFFIDA SENZA RISULTATOIl Comune non è rimasto con le mani in mano. Nel 2016 ha fatto partire una diffida e la messa in mora al Ministero. È stato come un calcio nel vuoto: non si è avuta risposta. Quindi? «Quindi - spiega Diegoli - insieme ad altri Comuni supportati da Anutel, l'associazione degli Uffici tributi degli enti locali, abbiamo deciso di agire in giudizio nominando un legale comune per tentare di recuperare la quota parte di contributo erariale non riconosciutaci dallo Stato» Che ora dovrà per forza rispondere, ma dal banco degli imputati. Una brutta vicenda, dalla quale tuttavia il Comunale sembrerebbe uscire a testa alta: «Abbiamo avuto una sensibile diminuzione delle entrate- conferma l'assessore -, ma nel periodo in considerazione non sono aumentate le imposte ed è comunque stato mantenuto il livello dei servizi». L'avvocato che dovrà difendere il Comune pare sia di accertata competenza, è stato scelto da Anutel con cui ha una sorta di convenzione. Da Occhiobello il legale riceverà un onorario di 1500 euro più le spese per un totale di 2.359 euro. «E io pago», diceva Totò. Ma in questo caso speriamo che il gioco valga la candela.
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