Petizione on line contro la chiusura della Coop al centro commerciale Le Torri: 200 firme in poche ore

Sabato 4 Marzo 2023 di Francesco Campi
Il supermarket Coop al centro commerciale Le Torri

ROVIGO - Una petizione spontanea contro la chiusura della Coop al centro commerciale Le Torri e un’amara riflessione del segretario generale della Cgil di Rovigo Pieralberto Colombo, che torna a chiedere, come già vanamente l’estate scorsa, di rendere operativo il già esistente Tavolo dell’economia e dello sviluppo.
La petizione online, su Change.org, che in una mezza giornata ha raggiunto 200 sottoscrizioni, chiede di mantenere la Coop in centro, sottolineando come quel supermercato sia «un punto di riferimento per la cittadinanza, unico in centro a consentire agli utenti di fare la spesa come in un grande ipermercato senza prendere l’auto, contrastando la tendenza a spostare i negozi nei centri commerciali. Rappresenta per molti anziani l’indipendenza e la possibilità di provvedere da sé alla propria spesa senza prendere il taxi o chiedere aiuto. Per mamme e utenti è la comodità di accesso senza spostare la macchina. Per i 31 lavoratori che ogni giorno accolgono la clientela con il sorriso e la cordialità di chi ama il proprio lavoro, la possibilità di gestire il lavoro e la famiglia non sacrificando ore quotidiane per gli spostamenti. È necessario trovare una soluzione perché la Coop Rovigo ovest possa rimanere nel centro, soluzione che fino ad ora si è procrastinato e che si è resa urgente».

SINDACATO

Colombo oltre a rimarcare che «le nostre categorie di Cisl, Uil e Cgil sapranno gestire questo delicato momento con il massimo impegno, utilizzando tutti gli strumenti, fino alla mobilitazione se necessario, a tutela dell’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori», evidenzia come «rimane il fatto grave che si perde occupazione, in buona parte femminile, e si crea un nuovo vuoto urbano, perdendo una importante realtà che serviva una percentuale elevata di popolazione, soprattutto anziana, che fatica a spostarsi. Vedremo se davvero Coop cercherà un altro luogo dove riaprire, anche se non si comprende perché non si sia agito in senso contrario: prima si poteva ricercare un altro sito e solo dopo averlo individuato si dichiarava la chiusura, anzi lo spostamento».
In Polesine, nota il segretario Cgil, «i dati dimostrano che il reddito medio pro-capite da lavoro e da pensione è ampiamente il più basso del Veneto, perde popolazione, i consumi e la domanda interna locale faticano a crescere, se non addirittura calano. Ciò rischia di creare una spirale negativa: pochi consumi, attività commerciali che se ne vanno, impoverimento di persone e servizi nel territorio che finisce per essere ancora meno attrattivo. Ecco perché diventa indispensabile, come chiediamo da tempo, creare le condizioni per uno sviluppo di qualità: possiamo cercare di fermare la spirale negativa, invece di dover gestire a valle le “crisi” quando ci piombano addosso».
Colombo rimarca come «solo negli ultimi tre o quattro anni, abbiamo vissuto la chiusura di un altro supermercato Coop, seppur più piccolo, a Costa, la chiusura del grande supermercato Sma del Gruppo Auchan nel centro commerciale 13 e il rapido fallimento dell’azienda che aveva faticosamente rilevato tale struttura; il rimpallarsi di vari negozi nel Basso Polesine, fino alla chiusura di alcuni, prima a insegna Billa, poi Conad, poi Coop».
 

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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