Iniziano i saldi, i commercianti sperano nel botto, ma i troppi rincari scoraggiano i clienti

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Roberta Merlin
Iniziano i saldi, i commercianti sperano nel botto, ma i troppi rincari scoraggiano i clienti

ROVIGO - Sarà un avvio dei saldi col botto? È la speranza di centinaia di negozianti della città e della provincia oggi pronti ad accogliere i primi clienti in fila per le vendite di fine stagione. Come ogni anno, il periodo post natalizio segna l’inizio dei saldi invernali, prima dell’arrivo della nuova collezione primaverile, già in realtà pronta a essere esposta da diversi negozi.

LE SPESE PREVISTE

Secondo le stime della Confesercenti, sette persone su dieci quest’anno sono pronte ad acquistare durante questo periodo, con una spesa media che si aggira sui 180-200 euro. «L’inizio dei saldi è sempre un momento molto atteso, sia dai commercianti che dai consumatori - spiega il vice presidente di Confesercenti Venezia-Rovigo, Vittorio Ceccato - i commercianti sperano, come sempre, di poter concludere la stagione incrementando i risultati di vendita con i saldi, mentre i clienti cercano di acquistare occasioni a buon prezzo, soprattutto in quest’ultimo periodo caratterizzato da forti rincari di tutti i prodotti merceologici, fattore che ha limitato le vendite a inizio stagione, e dagli aumentati costi energetici che hanno ridotto la capacità di spesa delle famiglie. Ecco perché c’è molta attesa per i saldi, soprattutto per tante persone che hanno rinviato gli acquisti proprio per approfittare degli sconti».
Secondo gli studi di Confcommercio, saranno oltre 15 milioni le famiglie interessate ai saldi invernali con una stima di 133 euro a persona, per un giro di affari di 4,7 miliardi. «Saranno saldi apprezzati dai consumatori per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità - afferma il presidente provinciale Stefano Pattaro, imprenditore nell’abbigliamento - maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori potrebbero diventare oggetto dei desideri dei consumatori per i prezzi che in genere non hanno subito aumenti, come invece in altri settori che hanno risentito dell’inflazione. Con queste premesse, l’aspettativa è di una crescita dei saldi per almeno il 10 per cento. La merce venduta a saldo in maniera corretta, produce solo liquidità al negozio, non reali guadagni. Quelli potranno arrivare dalla fiducia che i consumatori ripongono nei negozi se saranno orientati verso strategie legate alla sostenibilità, all’innovazione, alla qualità e non solo al prezzo, perché quella strategia si è dimostrata perdente nei confronti della grande distribuzione prima e del commercio elettronico adesso».

SCONTI DA GESTIRE

Dai saldi invernali i commercianti di tutta provincia di aspettano un maggiore fatturato rispetto a quello dei saldi estivi anche se quest’anno il tradizionale Black friday, a novembre, in realtà non è durato una sola giornata, ma tutto il fine settimana più il lunedì successivo con il Cyber monday dedicato ai prodotti elettronici, tecnologici.
«La politica degli sconti - conclude Pattaro - se da un lato è utile dal punto di vista promozionale, dall’altro diventa pericolosa quando i negozi si aggrappano a queste giornate per anticipare i saldi invernali, rovinando gli acquisti in vista del Natale, generalmente a partire dall’otto dicembre. I regali più gettonati sotto l’albero continuano a essere, infatti, i prodotti del fashion: maglieria, pantaloni, piumini, abiti, giacche, per poi passare agli accessori come scarpe, sneakers, borse, fino agli articoli sportivi. Non possiamo permetterci ulteriori passi falsi: la ricetta per rilanciare la fiducia, e quindi generare utili per le nostre imprese, è quella di accelerare il taglio delle tasse, a partire dall’Irpef e dagli oneri contributivi a carico delle aziende, come pure sarebbe importante pensare a politiche incentivanti per le locazioni commerciali per contrastare il vuoto vetrine nei nostri centri urbani».
 

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