Cittadella dello sport nel parco alberato dell'ex manicomio

Venerdì 4 Gennaio 2019 di Nicola Astolfi
Cittadella dello sport nel parco alberato dell'ex manicomio
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ROVIGO «Da quando l'associazione è arrivata a Rovigo troviamo strade ghiacciate che fanno scivolare, e una temperatura rigida». È la metafora usata dalla segretaria dell'associazione Erika Vendramin per descrivere «polemiche» e «ostruzionismo» incontrati da I luoghi dell'abbandono nel recupero dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette. «Stiamo ricevendo anche attacchi politici: ogni tanto salta fuori un consigliere comunale, un assessore o una lista civica. Queste cose fanno un po' male e siamo stanchi di ricevere batoste». È anche per questo che ieri la chiesa dell'ex manicomio ha ospitato un incontro per fare il punto della situazione da quando I luoghi dell'abbandono ha in comodato d'uso la struttura dall'Ulss 5, in un 2018 contrassegnato anche dalla vicenda  dell'investimento del presidente dell'associazione Devis Vezzaro da parte di Roberto Costa. «La magistratura valuterà quello che è successo: noi stiamo cercando di mettere da parte l'incidente».

BILANCIO DI 6 MESIRispetto ai primi sei mesi vissuti a Rovigo dall'associazione di Dueville, che recupera luoghi in stato di abbandono, ieri s'è parlato in particolare dell'arrivo a Granzette e delle recenti polemiche sui social per l'intesa con Antonio Monesi, già amministratore unico di Bellelli Engineering, diretta a realizzare un'area d'allenamento per gli appassionati di Ocr.
LE SPESEAmmontano già a 28 mila euro le spese sostenute dall'associazione vicentina, rispetto all'accordo con l'Ulss che prevede nel primo anno di comodato interventi per almeno 20mila euro da parte del comodatario, insieme all'apertura gratuita del parco per due volte al mese. I luoghi dell'abbandono garantisce quattro aperture mensili, e con la spesa sostenuta indica la volontà di rimanere per un tempo ben più lungo dei 2 anni previsti nel comodato.
All'incontro di ieri sono intervenuti i consiglieri comunali Paolo Avezzù, Michele Aretusini, Matteo Masin e Ivaldo Vernelli, mentre Marco Venuto ha voluto smentire chi sostiene che l'associazione collabori con Casa Pound. «Non c'è assolutamente una congiura nei vostri confronti - ha detto Vernelli - Mi limito a dire che nel momento in cui siete entrati la collaborazione che in quel contesto si doveva aprire con il mondo associativo e con le radici locali, avrebbe dovuto creare delle condizioni nuove». Matteo Masin ha ricordato che in quei mesi «si sentiva una tensione importante e, insieme al sindaco, avevamo tutto l'interesse a stemperarla». Sull'arrivo dell'associazione vicentina, ha precisato Vernelli, non c'era stata «una petizione contro I luoghi dell'abbandono, ma un'iniziativa che mirava ad aumentare la partecipazione». E su Allegria di Natale ha aggiunto: «Penso che nella questione dei mercatini abbiate avuto ragione voi: da quello che m'è stato riferito, ho capito che l'atteggiamento vigili, controlli, eccetera forse poteva essere meno vessatorio». Mentre per la futura concessione dell'area Vernelli s'è augurato che si svolga «una conferenza di servizi sull'ex manicomio, perché è una parte importante di Rovigo». Per Marco Venuto di Casa Pound, «è stato dato un taglio politico a qualcosa che nulla aveva di politico: siamo venuti al parco come liberi cittadini che hanno risposto a un appello», e così ha ricordato che, pur essendo anche vicepresidente delle Posse rossoblù, lo stesso taglio politico non ci sia quando frequenta il campo di rugby cittadino. Anche dal vicepresidente della Provincia Michele Aretusini è arrivato il ringraziamento per il lavoro svolto dall'associazione.
COMUNE VICINOPaolo Avezzù ha ribadito la vicinanza del Comune a I luoghi dell'abbandono, insieme al riconoscimento del lavoro svolto dall'associazione e che la politica, invece, non è stata capace di realizzare. All'ex manicomio di Volterra I luoghi dell'abbandono ha portato con la riqualificazione «settemila visitatori in due anni e mezzo d'attività. Anche Rovigo dovrebbe approfittare di questa situazione, per creare conoscenza capillare e turistica dei luoghi di Granzette. Noi speriamo, in 2 anni, di portare la stessa affluenza, collaborando con quanti lo vorranno», ha detto la segretaria dell'associazione Erika Vendramin, pur lamentando l'assenza del primo cittadino a mettere, nel contesto che s'è creato in questi primi 6 mesi, un po' di calma.
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