Cinema in piazza e dj al bar, la musica copre il film. Dopo la polemica, la "pace": «Impareremo dall'errore»

Lunedì 23 Maggio 2022 di Marina Lucchin
La proiezione in piazza Vittorio Emanuele

ROVIGO - I ricordi del Polesine di altre epoche che prendono forma sul grande schermo allestito nel “salotto buono” di piazza Vittorio Emanuele, conditi dai suoni e dai colori del Delta. Tanti gli spettatori col naso all’insù che sabato si stavano godendo la visione del film “La terra dei figli” di Claudio Cupellini seduti sul listòn, respirando l’aria fresca della sera. Peccato che l’idilliaca manifestazione sia stata interrotta dalla musica “pompata” dalle casse del Dj che doveva animare la serata al bar Franchin, proprio lì accanto. E così, la fine della pellicola, tratta dal fumetto di Gipi, girato nel Delta del Po, e proposta dal Cinema Teatro Duomo “sotto le stelle”, è diventata “inascoltabile”, coperta dalle note dei pezzi pop-house che provenivano dal plateatico del locale, affollato di tanti giovani. Risultato? Spettatori amareggiati e tante polemiche.
Polemiche che però, si sono risolte il mattino successivo, quando Francesco Casoni, referente per il Teatro Duomo, e Stefano Prearo (per tutti Joe), gestore del bar Franchin, si sono chiariti. E pure l’assessore alle politiche culturali, Roberto Tovo, dispiaciuto per l’accaduto, spera ora che quanto successo sia un errore che possa trasformarsi in una lezione per evitare che cose simili si ripetano. 
 

DOPO LA BUFERA
Oltre agli spettatori, pure gli organizzatori dell’evento sono rimasti sbigottiti da quanto stava succedendo. Ma passato l’iniziale sconcerto, ieri mattina Casoni e Prearo hanno deciso che era meglio parlarsi e risolvere il problema, piuttosto che alimentare la polemica senza arrivare a nulla. 
«Preciso che venerdì sera era andato tutto liscio. Ieri (sabato, ndr) pare che sia nato tutto da un qui pro quo, ma stamattina (ieri, ndr) ci siamo parlati e abbiamo chiarito. Col senno di poi, forse avremmo potuto gestire meglio alcune comunicazioni anche noi, quindi niente polemiche. Dispiace per il pubblico che era venuto numeroso».
Molto amareggiato Joe, il gestore: «Ho poco da dire perchè è stata una cosa poco piacevole per tutti. Io avevo altre cose da fare e non mi sono accorto di quel che è successo. Quel che posso dire è che abbiamo chiarito e non succederà più. Venerdì avevo io stesso spento le casse finchè non è finito l’altro evento».
E continua: «Bastava essere accorti, magari che ci fossero più comunicazioni tra i reparti che gestiscono l’intrattenimento e non sarebbe accaduto. In ogni caso, se fossi stato presente, avrei gestito in maniera diversa. Se avessi saputo della serata non avrei chiesto il permesso Siae e chiamato il Dj. Si sono create situazioni paradossali che hanno creato questo equivoco. Ora sappiamo dove si è sbagliato e la prossima volta sapremo come agire». 
 

IL MAGGIO RODIGINO
Casoni evidenzia anche la particolarità del luogo scelto: «il Maggio Rodigino si tiene in piazza per scelta di una cornice unica degli eventi. È chiaro che non è il luogo ideale per proiettare un film, magari l’anno prossimo con i bar troviamo una formula che accontenti tutti».

E a tal proposito interviene anche l’assessore Tovo: «Tradizionalmente nel periodo estivo spesso abbiamo organizzato il cinema alle Torri, ma il Maggio rodigino è in piazza. Credo che gli spazi possano essere utilizzati nel rispetto di tutti, non ghettizzare le iniziative. È noto che piazza Vittorio ospita tanti appuntamenti, mi sorprende si creino problemi di questo tipo». 

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Ultimo aggiornamento: 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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