Ciclopedonale sull'argine, il progetto ora accelera

Giovedì 20 Dicembre 2018 di Federico Rossi
Ciclopedonale sull'argine, il progetto ora accelera
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BADIA POLESINE - Badia accelera per i lavori del sottopasso sull'Adige. Il progetto, da tempo in ballo, è approdato alla fase della procedura di appalto e prevede il collegamento dei due tratti di pista ciclo-pedonale arginale, bypassando il punto critico costituito dall'intersezione con la Provinciale 42, realizzando un nuovo raccordo sotto la grande struttura che collega la città polesana con l'abitato di Masi. L'intervento si realizzerebbe utilizzando le scarpate e l'ampia golena arginale attraverso la costruzione di una pista ciclo-pedonale in terra battuta capace di  scendere e risalire le sponde arginali mettendo in collegamento, di fatto, i due tronconi di tracciato a destra e a sinistra del ponte sull'Adige, eliminando in questo modo la pericolosa intersezione; una soluzione peraltro già realizzata, sempre sull'Adige, nella città di Legnago. Nei dettagli del progetto si specificano già i materiali che verranno realizzati per la pista, mentre lungo tutto il lato verso la scarpata si prevede di realizzare una staccionata in legno a protezione di eventuali uscite di strada da parte dei ciclisti. 
Nel quadro degli interventi è pure ipotizzato il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza della strada arginale che, a partire dal bacino idraulico Sperone Bova, conduce in direzione della frazione di Villa d'Adige. «Questa viabilità - si legge nel progetto redatto per l'opera - risulta in molti tratti sconnessa con la presenza al centro carreggiata di un dorso d'asino, con gramigna e altre erbacce; altro elemento di pericolo per le bici che sono costrette a percorrere la ciclabile rimanendo in equilibrio nell'esiguo spazio piano rimasto per ciascuna direzione». Da un lato si vuole incentivare il turismo, dall'altro si punta a migliorare la sicurezza in un punto particolarmente critico. «Purtroppo - si legge non a caso nella relazione progettuale - l'attraversamento per raggiungere la pista sul lato opposto risulta pericolosissimo, causa l'intensità del traffico veicolare e la scarsa visibilità ridotta dalla presenza delle strutture del ponte e degli alti guard-rail». Un pericolo, si aggiunge che diventa altissimo nei giorni di nebbia. 
L'opera punta a sostenere il turismo sostenibile e promuovere la mobilità lenta utilizzando percorsi esistenti. L'intervento dovrebbe diventare strategico nell'ottica dell'itinerario Destra Adige già finanziato dalla Regione, che interessa pure i comuni di Rovigo, Lendinara, Lusia e San Martino di Venezze.
Badia contribuirà all'itinerario con quest'opera, ma il sottopasso dovrebbe essere altresì sostenuto con 200mila euro provenienti da Gal Avepa e da una quota significativa - pari a circa 50mila euro - dall'eredità Benatti, il lascito testamentario arrivato circa un anno fa nelle casse municipali.
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