Infarto fatale per Crepaldi, oggi l'ultimo saluto all'ex ciclista

Lunedì 30 Dicembre 2019 di Paolo Ponzetti
Mirco Crepaldi quando era un ciclista in attività

PORTO VIRO - Oggi alle 15 nella chiesa di Taglio di Donada verrà dato l’ultimo saluto a Mirco Crepaldi “Bussana”, il 47enne ex ciclista professionista morto sabato pomeriggio nella sua abitazione in via IV Novembre. Dopo la cerimonia il corpo verrà cremato a Copparo.
Tutto è avvenuto intorno alle 16.30. Mirco Crepaldi, celibe, abitava con la madre Sivigliana Ferro. La donna era uscita per fare delle compere. Mirco è rimasto da solo e quando la signora è rincasata l’ha trovato a terra, in bagno, agonizzate e con una ferita in testa perchè cadendo deve aver battuto da qualche parte. Era privo di sensi. La madre ha telefonato al figlio Manuel al lavoro e all’ospedale facendo scattare i soccorsi. Ma tutto è stato vano, ormai Mirco Crepaldi era privo di sensi ed è morto tra le braccia della donna. L’ex ciclista è stato stroncato da un infarto nonostante «stesse bene - racconta il fratello Manuel -, aveva avuto l’influenza e aveva un po’ di mal di testa, ma nulla di particolare».
Mirco Crepaldi ha iniziato la carriera da ciclista con La Polesana, di cui il papà Fernando era stato tra i fondatori e tra i costruttori del Velodromo dei Pini. «Mirco si è subito messo in vista e sin dalle categorie Giovanissimi ed Allievi ha iniziato a vincere delle gare», ricorda il fratello. Quindi il salto a Rovigo con la storica formazione de La Campana dei fratelli Chiarion. Allievo al secondo anno, Juniores con vari successi ad altissimo livello come i due titoli italiani conquistati su pista, poi Dilettante e il salto nei professionisti dalla stagione 1995. Nel gotha del ciclismo Crepaldi è rimasto fino al 2001, con le maglie della Polti e l’ultima stagione con la De Nardi-Pasta Montegrappa. Ha disputato il Giro d’Italia nel 1997 (79esimo), e ben quattro Tour de France (dal 1997 al 2000) e due Vuelta (nel 1995 e nel 1998). Fedele gregario, non ha mai vinto tra i professionisti e il suo miglior piazzamento è stato un 9. posto alla HewCyclassics di Amburgo.
Una morte che ha colpito l’intero mondo del ciclismo come testimoniato dall’ex compagno nei prof Gianluca Valoti: «Ciao Mirco in squadra con te ho passato anni indimenticabili partecipando ai Tour ,Vuelta e Giro e anche se si faceva fatica e il morale era giù tu con il tuo sorriso e quel modo di fare sempre scherzoso sapevi tirarci su di morale. Ora proteggici da lassù e dai una occhiati ai nostri ragazzi e a chi fa questo sport meraviglioso dove ho avuto l’opportunità di conoscerti. Sempre nel cuore caro amico di pedalate». E quello nei dilettanti con La Campana, Gianluca Pianegonda: «Compare, sono sprofondato nel dolore ... non doveva andare così, mi hai detto che venivi a trovarmi in questi giorni, non ci posso credere». 
Appesa la bicicletta al chiodo Mirco Crepaldi ha conseguito il diploma di direttore sportivo.

Ma poi si è allontanato dal ciclismo. Con il fratello Manuel ha gestito con successo il bar al Centro sportivo “Luca Doni”. Poi Mirco ha continuato da solo al Bus Bar in via Mazzini a Donada. Chiusa questa esperienza ha iniziato a lavorare a Mestre come carpentiere. Mirco Crepaldi oltre al fratello Manuel, 39enne, lascia la sorella Arianna, 51enne, che abita a Udine: il papà Fernando si è spento il 4 settembre di due anni fa.

Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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