PORTO VIRO - Oggi alle 15 nella chiesa di Taglio di Donada verrà dato l’ultimo saluto a Mirco Crepaldi “Bussana”, il 47enne ex ciclista professionista morto sabato pomeriggio nella sua abitazione in via IV Novembre. Dopo la cerimonia il corpo verrà cremato a Copparo.
Tutto è avvenuto intorno alle 16.30. Mirco Crepaldi, celibe, abitava con la madre Sivigliana Ferro. La donna era uscita per fare delle compere. Mirco è rimasto da solo e quando la signora è rincasata l’ha trovato a terra, in bagno, agonizzate e con una ferita in testa perchè cadendo deve aver battuto da qualche parte. Era privo di sensi. La madre ha telefonato al figlio Manuel al lavoro e all’ospedale facendo scattare i soccorsi. Ma tutto è stato vano, ormai Mirco Crepaldi era privo di sensi ed è morto tra le braccia della donna. L’ex ciclista è stato stroncato da un infarto nonostante «stesse bene - racconta il fratello Manuel -, aveva avuto l’influenza e aveva un po’ di mal di testa, ma nulla di particolare».
Mirco Crepaldi ha iniziato la carriera da ciclista con La Polesana, di cui il papà Fernando era stato tra i fondatori e tra i costruttori del Velodromo dei Pini. «Mirco si è subito messo in vista e sin dalle categorie Giovanissimi ed Allievi ha iniziato a vincere delle gare», ricorda il fratello. Quindi il salto a Rovigo con la storica formazione de La Campana dei fratelli Chiarion. Allievo al secondo anno, Juniores con vari successi ad altissimo livello come i due titoli italiani conquistati su pista, poi Dilettante e il salto nei professionisti dalla stagione 1995. Nel gotha del ciclismo Crepaldi è rimasto fino al 2001, con le maglie della Polti e l’ultima stagione con la De Nardi-Pasta Montegrappa. Ha disputato il Giro d’Italia nel 1997 (79esimo), e ben quattro Tour de France (dal 1997 al 2000) e due Vuelta (nel 1995 e nel 1998). Fedele gregario, non ha mai vinto tra i professionisti e il suo miglior piazzamento è stato un 9. posto alla HewCyclassics di Amburgo.
Una morte che ha colpito l’intero mondo del ciclismo come testimoniato dall’ex compagno nei prof Gianluca Valoti: «Ciao Mirco in squadra con te ho passato anni indimenticabili partecipando ai Tour ,Vuelta e Giro e anche se si faceva fatica e il morale era giù tu con il tuo sorriso e quel modo di fare sempre scherzoso sapevi tirarci su di morale. Ora proteggici da lassù e dai una occhiati ai nostri ragazzi e a chi fa questo sport meraviglioso dove ho avuto l’opportunità di conoscerti. Sempre nel cuore caro amico di pedalate». E quello nei dilettanti con La Campana, Gianluca Pianegonda: «Compare, sono sprofondato nel dolore ... non doveva andare così, mi hai detto che venivi a trovarmi in questi giorni, non ci posso credere».
Appesa la bicicletta al chiodo Mirco Crepaldi ha conseguito il diploma di direttore sportivo.
Infarto fatale per Crepaldi, oggi l'ultimo saluto all'ex ciclista
Lunedì 30 Dicembre 2019 di Paolo PonzettiMa poi si è allontanato dal ciclismo. Con il fratello Manuel ha gestito con successo il bar al Centro sportivo “Luca Doni”. Poi Mirco ha continuato da solo al Bus Bar in via Mazzini a Donada. Chiusa questa esperienza ha iniziato a lavorare a Mestre come carpentiere. Mirco Crepaldi oltre al fratello Manuel, 39enne, lascia la sorella Arianna, 51enne, che abita a Udine: il papà Fernando si è spento il 4 settembre di due anni fa.