In piazza Merlin arrivano le ruspe: il 3 giugno sarà abbattuta l'ex edicola-gelateria

Sabato 23 Maggio 2020 di Alberto Lucchin
Il chiosco di piazza Merlin, al centro di lunghe polemiche

ROVIGO Il chiosco di piazza Merlin sarà abbattuto il 3 giugno. L'ex gelateria-edicola della più verdeggiante piazza rodigina è destinata a rimanere un ricordo da foto d'altri tempi. Di annunci ne sono stati fatti più volte in quasi due anni dalla consegna dell'avviso di sfratto da parte del Comune all'ex proprietario rimasto fino all'ultimo all'interno di quella struttura, Daniele Zago. Già lo scorso sembrava si fosse arrivati al fatidico momento dello smontaggio di quella struttura realizzata in vetro e cemento ormai 20 anni fa, poi se n'era riparlato a febbraio, però tutto è stato messo in attesa per questioni burocratiche. Inizialmente si erano dimostrati interessati a occuparsi autonomamente dello sgombero dell'area due soggetti, ma poco dopo questa strada è stata abbandonata per evitare strascichi legali di cui Palazzo Nodari non ha certo bisogno.
GELATI E GIORNALI
È una storia molto travagliata quella del chiosco e, soprattutto, del titolare di quella che fino a un anno fa era una gelateria molto frequentata. Per anni Daniele Zago si è scontrato in tribunale con le passate Amministrazioni comunali. Zago ha raccontato di avere speso quasi mezzo milione di euro di spese legali, solo perché, per una questione o l'altra, ha sempre avuto qualcuno che lo attaccava a causa di quella struttura, realizzata proprio su indicazione del municipio a metà anni '90, durante la prima Giunta Baratella. Ora quell'uomo è finito sul lastrico: l'ultimo colpo di grazia lo aveva ricevuto quasi due anni fa, quando, scaduta la concessione per l'utilizzo del suolo pubblico, lo hanno costretto ad abbassare definitivamente la saracinesca e a perdere la sua unica fonte di reddito. Ora ha lasciato Rovigo, ha abbandonato quello stabile, promettendosi di non tornare mai più in una città «dove non mi hanno fatto altro che del male». Per chi fino ad oggi ha creduto che in realtà ci fosse ancora qualche chance per il suo mantenimento all'ombra della sede provinciale dell'Agenzia delle Entrate, purtroppo si sbaglia. Non esiste alcuna possibilità che quella struttura possa rimanere così com'è in quella posizione. Dopo un intero anno di liti politiche interne alla maggioranza che ha retto l'ex sindaco Massimo Bergamin, la conferma al riguardo è giunta, a più riprese, dall'assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Giuseppe Favaretto, ribadendo che le difformità tra la struttura ed il progetto originario sono troppe e sistemarle è antieconomico. La rimozione costerà circa 28 mila euro. Il Comune, a seguito del silenzio dei proprietari, provvederà autonomamente alla demolizione del chiosco. Ai proprietari sarà poi addebitata la spesa per la rimozione.
 
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