Il chiosco dismesso di piazza Merlin se ne andrà a settembre

Sabato 6 Luglio 2019 di Alberto Lucchin
Il chiosco abbandonato di piazza Merlin
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ROVIGO - Il chiosco di piazza Merlin sarà rimosso a inizio settembre. Non esiste alcuna possibilità che quella struttura possa rimanere in piedi e la conferma, dopo un anno di liti politiche interne alla maggioranza che fino a febbraio sosteneva l’ex amministrazione Bergamin, la dà l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto: «Non può essere salvato».
 
Con l’insediamento dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Edoardo Gaffeo, sono cominciate a circolare delle voci riguardo un possibile tentativo di riapertura del chiosco della piazza antistante l’Agenzia delle Entrate. A quanto pare alcuni sostenevano che potesse esserne bloccata la rimozione, che fosse acquisito da Palazzo Nodari e quindi dato in concessione a qualche nuovo gestore, ma la realtà dei fatti è ben differente e molto più complessa.
«Credo che sia il caso di fare un po’ di chiarezza sul chiosco - ha spiegato ieri mattina l’assessore Favaretto - la rimozione di quel chiosco sarà fatta, solo che abbiamo parlato con la ditta, incaricata a seguito della gara di affidamento, che ci ha chiesto di poterlo fare a settembre anziché nei prossimi giorni come era già previsto che fosse. Non si può salvare, è difforme dal progetto iniziale e sistemarlo è antieconomico».
Il chiosco, quindi, sta davvero attraversando i suoi mesi di vita nel cuore del centro storico rodigino. Dovrà essere rimosso per un costo di 28mila euro, a causa della fine della concessione ventennale per l’utilizzo del suolo pubblico. Il Comune di Rovigo, a seguito del silenzio dei proprietari della struttura, nei prossimi mesi provvederà autonomamente allo sgombero e ripristino dell’area.
La struttura sarà smontata pezzo per pezzo e depositata presso uno dei magazzini comunali. I due proprietari, uno per l’edicola e l’altro per il bar gelateria, sono ormai da tempo residenti all’estero e quindi irreperibili. A loro sarà addebitata la spesa per la rimozione di quel manufatto che per venti anni ha fatto parte dello scenario dell’unica grande piazza del centro storico con una fontana ed una ricca vegetazione, ma è da vedere se il Comune rientrerà della spesa per tale intervento.
Per anni il proprietario della gelateria Daniele Zago, così come quello dell’edicola Sante Cavalieri, si è scontrato in tribunale con le amministrazioni comunali passate. Ha raccontato di avere speso quasi mezzo milione di euro di spese legali solo perché per una questione o l’altra, aveva sempre qualcuno che lo attaccava per quella struttura, realizzata su indicazione di Palazzo Nodari a metà anni 90, come ha sempre asserito.
Il titolare (con l’attività che era stata chiusa diversi mesi prima della fine della concessioni per motivi familiari, così come l’edicolante aveva chiuso un paio di anni prima per trasferirsi all’estero) ha sempre detto di essere finito sul lastrico e l’ultimo colpo di grazia lo aveva ricevuto proprio un anno fa quando, scaduta la concessione, non poteva tentare di riaprire né di vendere il chiosco.
Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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