Villanova del Ghebbo. Centro sportivo Il Falco danneggiato dopo l'aggiudicazione. Pezzuolo (Faedesfa): «Sogno svanito»

Il presidente dell'associazione che ha vinto il bando spiega cosa è successo e perché il progetto è sfumato

Martedì 7 Febbraio 2023 di Enzo Fuso
Villanova del Ghebbo, il centro sportivo Il Falco

VILLANOVA DEL GHEBBO - A metà novembre l'Associazione Faedesfa Onlus si è aggiudicata mediante bando di gara del Comune l'acquisto del Centro Sportivo Il Falco. A distanza di tre mesi il progetto è sfumato e il Comune provvederà prossimamente all'annullamento della gara pubblica. «Non per colpa di Faedesfa che puntava a rilanciare la struttura, danneggiata da terzi, ad asta aggiudicata - dice il presidente Andrea Pezzuolo - a tre mesi di distanza il sogno è svanito».

Quale era l'obiettivo? «Lo scopo era di dare vita a un progetto inclusivo, nato dalla ferma volontà e dal desiderio di un padre di realizzare qualcosa di concreto in memoria del figlio prematuramente scomparso. Un luogo di ritrovo, inclusione sociale e attività sportiva per l'intera collettività, cercando contemporaneamente di stabilire relazioni e collaborazioni con altre realtà sportive e associative del territorio». Il Centro sportivo il Falco poteva divenire «un punto di ritrovo, dove i genitori potessero affidare - a professionisti e persone qualificate - i propri figli in alcuni momenti della giornata, togliendoli dalle strade e da quel mondo virtuale che li circonda; un luogo dove i bambini e i giovani di ogni età fossero protagonisti».

Gli attacchi

Il 15 novembre 2022, Faedesfa si è aggiudicata l'intero impianto sportivo, con regolare asta pubblica. «Un acquisto reso possibile unicamente grazie al cuore di un benefattore che aveva messo a disposizione l'importante cifra. Era chiaro a tutti che la complessiva somma necessaria all'acquisto dell'intera area sportiva, sarebbe stata messa a disposizione della nostra associazione tramite donazione liberal. Noi come gruppo benefico non avremmo mai potuto avere a disposizione una cifra simile». Dal momento dell'aggiudicazione del bando di gara è scattata sui social una tempesta. «Attraverso i social media e non solo, ci siamo visti arrivare addosso un'ondata di calunnie, offese, ingiurie, diffamazioni di ogni tipo. Tutto il materiale social raccolto, sebbene sia stato cancellato da alcuni gruppi pubblici, è stato archiviato al fine di valutarlo nelle opportune sedi. Alcune delle accuse addossateci, come quella di aver pilotato il bando, di aver lasciato a casa quattro persone che lavoravano all'interno dell'impianto sportivo, di aver intenzione di distruggere tutto, di aver ricevuto una torbida donazione, ci hanno profondamente ferito e sminuito tutti gli anni di solidarietà che abbiamo alle spalle».

I danni

Successivamente i rappresentanti di Faedesfa si sono resi disponibili a trovare un accordo nel passaggio di consegne con il gestore. «L'incontro è stato fatto in presenza del sindaco Gilberto Desiati, del precedente gestore, della famiglia donatrice e mia. Ci siamo resi disponibili, come associazione, ad acquistare previo inventario che avrebbe dovuto esserci consegnato a poca distanza dall'aggiudicazione tutte le attrezzature che non rientravano all'interno del bando pubblico, onde evitare danni alla struttura». E poi che cosa è successo? «Faedesfa non ha ricevuto alcun riscontro. Nel giro di 15 giorni, il Centro Sportivo è stato completamente trasfigurato e quanto descritto nella perizia allegata al bando di gara, non era più parzialmente esistente. L'8 dicembre 2022 è stata tolta anche l'ultima tettoia che era posizionata all'entrata del bar. Questa situazione stava accadendo sotto l'occhio dell'intera comunità e non vi è stata alcuna presa di posizione». Qualche giorno dopo la festa dell'Immacolata, con il Sindaco Desiati, Faedesfa ha effettuato un sopralluogo all'interno dell'impianto sportivo ove ha riscontrato che i danni alla struttura esterni e all'interno del bar. «Abbiamo chiesto spiegazioni al primo cittadino e abbiamo dimostrato che l'oggetto del bando rispetto alla gara che ci vedeva aggiudicatari, era cambiato. Ci siamo resi disponibili ad attendere che la struttura venisse riportata allo stato iniziale, ma non abbiamo avuto riscontro». Quando Faedesfa ha avuto accesso agli impianti sportivi? «La prima, qualche giorno prima di partecipare all'asta, il 15 novembre. Poi con il sopralluogo, a metà dicembre, dove abbiamo rilevato i danni arrecati da terzi. Lascia l'amaro in bocca il fatto, che nessuno è stato in grado di tutelare l'impianto sportivo. Respingiamo ogni accusa che ci sia stata addebitata o che verrà mossa in futuro e ci riteniamo parte lesa di una situazione chenon è stata gestita nel migliore dei modi. Valuteremo nei prossimi giorni quali azioni legali intraprendere a tutela dell'immagine dell'associazione. Rimane il dispiacere di vedere di fatto stoppato e infangato un progetto che rappresentava per noi e il territorio un nuovo punto di partenza». 

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