Compie 170 anni il Centro servizi anziani, punto di riferimento per la città di Adria

Domenica 30 Ottobre 2022 di Moreno Tenani
Foto di gruppo per i 170 anni della Centro servizi anziani di Adria

ADRIA  - Il 170° compleanno del Centro servizi anziani di Adria ha richiamato amministratori, autorità, rappresentanti delle istituzioni e dei familiari degli ospiti, delle Forze dell’ordine e delle organizzazioni del territorio attorno alla struttura di riviera Sant’Andrea. Una scadenza longeva e importante, che il presidente Simone Mori e i membri del Cda della casa di riposo hanno voluto celebrare in maniera consona, nonostante il periodo e le ben note difficoltà della struttura. Ma il traguardo lo meritava, festeggiato con la presentazione del libro di Alessandro Ceccotto che ripercorre la storia e gli eventi vissuti dal Csa, dalla sua costituzione, grazie al lascito di Laura Renovati, ultima erede di una nobile e ricca famiglia, fino ai primi anni ’50, e la benedizione dell’ulivo della memoria, dedicato al ricordo di quanti sono mancati nel corso dei terribili momenti della pandemia. 
 

STORIA IMPORTANTE 
Dal palco dell’auditorium Pertini il presidente Mori ha ringraziato presenti e sponsor che hanno permesso la celebrazione. «È grazie a Laura Renovati che siamo qui. Nato in sordina con le prime unità residenziali, il Csa si è pian piano cresciuto fino agli attuali 200 posti accreditati».

Le centralità del Csa per la città è rappresentata dal logo che la comprende interamente, raffigurando «la riviera, la chiesa, il museo, il teatro.

Sta a indicare la centralità di questo ente che si trova e deve rimanere all’interno del tessuto sociale della città. La pandemia – ha proseguito Mori – ci ha insegnato cosa vuol dire fare squadra. Grazie ai lavoratori, alla Croce Verde e a tutti coloro che hanno dato un contributo in momenti veramente difficili. Abbiamo avuto di recente un incontro con Regione nel quale sono stati evidenziati i problemi e nel quale – rassicura – non si è minimamente accennato al commissariamento della struttura. Per uscirne è importante continuare a lavorare in sinergia. Che questa giornata – ha concluso - sia il punto d’inizio di una visione che continua per altri 170 anni». 

RUOLO RICONOSCIUTO
Anche il sindaco Omar Barbierato si è trovato sulla stessa lunghezza d’onda: «Realizzata in anni in cui non c’erano le attuali tecnologie, la struttura presenta mille problemi. Il suo pregio è stare nel cuore della città che, non solo simbolicamente, la abbraccia. Il Covid ha portato frutti amarissimi, che vedremo per molti anni ancora, ma un insegnamento ce l’ha trasmesso: è necessario fare squadra per affrontare i problemi. E quando si affrontano insieme spuntano nuove opportunità. Ce lo insegna la storia vissuta qua dentro».

Gli auguri al Csa sono stati formulati anche dalla vice prefetto Rosa Correale, dal presidente del Consiglio comunale Franco Bisco, cui sono succeduti Antonio Giolo per la Fondazione Cariparo, la direttrice Paola Spinello, la presidente del neo costituito comitato dei familiari degli ospiti Maria Fanny Franzoso e Mauro Giuriolo, presidente di Bancadria e dei Colli Euganei. Nel giardino interno si è quindi svolta la benedizione dell’ulivo della memoria, con il pensiero della 96enne Anna Bonora rivolto ai drammatici giorni del Covid. «In tanti se ne sono andati – ha ricordato l’anziana ospite. Li portiamo tutti nel cuore». Infine nell’auditorium Alessandro Cecotto ha parlato della sua pubblicazione “La pia casa di ricovero e le sue origini”. Il libro è disponibile presso la Pro loco. 

Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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