Centri estivi, solo due materne sono pronte alla riapertura di lunedì

Venerdì 29 Maggio 2020 di Roberta Merlin
centri estivi, foto d'archivio
ROVIGO - Nel capoluogo del Polesine i centri estivi lunedì non partiranno. Secondo infatti l’ordinanza regionale i bambini dai 3 ai 6 anni potranno tornare negli asili comunali e paritari già a partire dall’1 giugno. Organizzare però l’apertura delle attività estive non è semplice, a partire dalla ricerca degli spazi idonei a ospitare le attività nel rispetto delle distanze di sicurezza. Il Comune di Rovigo ha preparato la lista delle scuole che potranno essere messe a disposizione delle associazioni organizzatrici che accoglieranno i bambini da giugno a metà agosto e ha dato, nel frattempo, la disponibilità dell’asilo Marchi e del plesso della Tassina (nella foto sopra).
DUE SOLE SCUOLE
«Per il momento sono queste le due scuole che potranno accogliere i centri estivi per la fascia 3-6 anni – spiega l’assessore all’Istruzione Roberto Tovo (nella foto) - La manifestazione di interesse per i due plessi scade infatti oggi (ieri, ndr). In base al numero di iscrizioni siamo pronti ad aggiungere altri plessi. Si tratta sempre di scuole dell’infanzia in quanto devono avere le caratteristiche, anche in merito alla sicurezza, per accogliere questa fascia di età».
I PIÙ GRANDI
Più problematica è invece l’individuazione degli spazi che il Comune dovrà mettere a disposizione della fascia 6-17. «Le associazioni e le cooperative che andranno a gestire i Centri estivi a partire dai bambini delle elementari – spiega Tovo – potranno utilizzare anche spazi privati, se idonei. Altrimenti il Comune cercherà di mettere a disposizione i plessi di primarie e secondarie, ovviamente però con il via libera dei dirigenti che hanno la responsabilità di gestione della struttura». «Le indicazioni del Decreto – spiega l’assessore all’Istruzione - sono quelle di prediligere spazi esterni, come parchi e giardini, ma è inevitabile che vi sia anche la necessità di una struttura a cui appoggiarsi per quanto riguarda i servizi, ma anche in caso di pioggia».
IPOTESI MALTEMPO
E proprio in caso di maltempo a saltare potrebbero essere proprio le norme anti-Covid imposte per il via libera ai Centri estivi e ricreativi. In quest’ultimo caso, infatti, i bambini e i ragazzi dovrebbero svolgere tutte le attività all’interno, rischiando di non riuscire a mantenere le distanze di sicurezza. Ma quando le famiglie rodigine potranno finalmente contare sull’apertura dei centri? Per quanto riguarda la fascia 3-6, le porte degli asili della città che ospiteranno le varie attività ricreative gestite dalle associazioni potrebbero aprirsi tra circa una settimana. I bambini e i ragazzi più grandi dovranno invece attendere la conclusione dell’anno scolastico e il via libera da parte dei dirigenti per l’utilizzo dei plessi individuati per le attività estive. Si andrà dunque verso la terza settimana di giugno. Ancora invece nessuna notizia dal Governo per quanto riguarda i nidi, ossia la fascia 0-3. «Stiamo aspettando le linee guida ministeriali per la riapertura dei nidi comunali – spiega l’assessore Tovo - In questo caso sarà direttamente il Comune a gestire il servizio. Orari e personale rimangono dunque invariati».
AUMENTO DI COSTI
Per evitate aumenti dei costi anche per le rette dei Centri estivi della fascia 6-17 il Comune erogherà un contributo che andrà ad aggiungersi ai circa 100 mila euro messi a disposizione dal Governo (150 milioni la cifra totale destinata ai Comuni). Un aiuto sul fronte economico arriverà poi anche dai privati. «Cercheremo di farci carico della sanificazione degli spazi che verranno utilizzati per i centri estivi – fa sapere Tovo -, abbiamo infatti contattato una cooperativa di pulizia per le gestione della sanificazione quotidiana degli edifici scolastici». A gravare sul Comune anche la riqualificazione di plessi scolastici dismessi in vista del ritorno in classe di settembre. «È un altro grosso problema – spiega Tovo -, stiamo preparando una lista degli edifici che il Comune potrebbe sistemare per metterli a disposizione delle scuole. Il punto è che attualmente non vi sono ancora disposizioni in merito all’eventuale nuova distribuzione delle classi: l’Ufficio Scolastico per il momento sta infatti predisponendo il prossimo anno come non ci fosse l’emergenza Covid, dunque ancora con classi con 20 alunni».
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