Via libera alle cavane per turisti: nuovo passo per l'ospitalità diffusa

Rispetto a quelle dei pescatori professionali avranno più scoperto: maggiore sporgenza e passerelle più lunghe

Venerdì 30 Settembre 2022 di Anna Nani
Via libera alle cavane per turisti: nuovo passo per l'ospitalità diffusa

PORTO TOLLE - A Porto Tolle, durante l'ultimo consiglio comunale è stato approvato il Piano urbanistico attuativo che permetterà la realizzazione di 78 cavane turistiche sulla terrazza del Delta, ossia la Sacca di Scardovari. Con questo atto il Comune di Porto Tolle mira a portare a compimento il proprio piano turistico, approvato più di 15 anni fa.
Un'idea che poggiava su tre filoni: incentivare le strutture esistenti come i campeggi, favorire la ricettività diffusa tramite il recupero di ambienti dismessi a fini turistici (che hanno portato alla nascita di numerosi bed and breakfast) e coniugare l'offerta con gli specchi acquei. Nello specifico si tratta di 42 strutture che andranno realizzate nella zona di Barricata e altre 36 da costruire in prossimità dell'Oasi di Ca' Mello.

OSPITALITÀ DIFFUSA
«Avevamo individuato due spazi uno nei pressi della spiaggia delle Conchiglie e uno di fronte all'Oasi dove poter realizzare delle cavane dedicate ai privati che sceglieranno di investire nel territorio da un punto di vista turistico ha rammentato e illustrato l'assessore Raffaele Crepaldi - Dopo questa approvazione ci muoveremo per ottenere i pareri di tutti gli enti competenti (Aipo, Soprintendenza, Commissione Vas, Genio Civile), per poi tornare in consiglio e fissare il regolamento per avviare il bando di concessione demaniale che darà a chi è interessato il titolo per realizzare l'investimento. Stiamo interpretando quel concetto di ospitalità diffusa che ben si adatta al nostro territorio, se riuscirà ad avere gambe ci darà una bella impronta».

IL PROGETTO
L'architetto Lino De Battisti che ha seguito tutta la progettualità ha spiegato: «Non soltanto sono state individuate le due aree di intervento, ma pure le metodiche operative da seguire per la realizzazione delle cavane che, pur mantenendo la stessa cubatura, saranno diverse da quelle dedicate alla pesca professionale. La differenza principale sta negli spazi scoperti, che sono stati ingranditi, come ad esempio la sporgenza, per incentivare la visibilità verso il mare; e le passerelle potranno essere lunghe non un metro ma di tre».
L'altro snodo cruciale è quello della realizzazione dei sottoservizi, dato che per portare l'illuminazione pubblica e lo scolo delle acque reflue solo per la zona di Barricata si stima siano necessaria una cifra di 600.000 euro. «Il Comune potrebbe decidere di intervenire per proprio conto con l'introito di urbanizzazione primaria ha specificato il tecnico oppure potrebbe essere il privato stesso che decide di eseguire le opere».
 
 

Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci